L'appello

Fase 2 L’Aquila, l’appello di medici e Biondi: responsabili verso salute e libertà

Fase 2, dopo il lockdown l'appello alla responsabilità del sindaco Biondi, dei primari e dei dirigenti medici del San Salvatore. "Servono determinazione, fiducia e disciplina. Seppur stanchi, riprendiamoci la nostra vita, in sicurezza e con intelligenza"

Fase 2, dopo il lockdown l’appello alla responsabilità del sindaco Biondi, dei primari e dei dirigenti medici del San Salvatore.

In vista della fine del lockdown e il conseguente allentamento delle restrizioni emanate per contrastare e contenere il contagio da coronavirus il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha lanciato un appello alla responsabilità e alla consapevolezza nei confronti della comunità aquilana. Il documento è stato condiviso e sottoscritto da diversi primari e dirigenti medici responsabili dei reparti dell’ospedale San Salvatore tra quelli maggiormente sollecitati dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.

Si tratta di: Gino Bianchi, direttore del servizio 118; Paolo Carducci, primario facente funzioni del reparto di Pneumologia; Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive; Franco Marinangeli, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione; Domenico Pompei, direttore del Dipartimento Prevenzione della Asl numero 1; Luigi Valenti, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila.

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Fase 2, il testo dell’appello: Responsabili verso salute e libertà

Fase 2 ha in sé il valore del primo e fondamentale passo verso il ritorno alla quotidianità, seppure messa a dura prova dall’aggressività irrazionale e di difficile interpretazione del Covid-19. Gli aquilani sanno bene cosa significa il prima e il dopo di un evento devastante.
Fase 2 non significa non dover più rispettare le misure di distanziamento sociale che, comunque, sono state riviste attraverso specifiche opportunità di socializzazione controllata e, soprattutto, attraverso la ripresa delle attività economiche e produttive, filtrate da altrettante regole. Non possiamo consentire che il virus, dopo aver ucciso le persone, uccida l’economia, la cultura, le città, le comunità.
Fase 2 va affrontata con determinazione, fiducia e disciplina.
Non ci salveranno i tamponi, non ci salverà la buona sorte, ma il senso di responsabilità e il rispetto delle regole, precondizioni e condizioni per poter tornare alle nostre esistenze prima della pandemia.
Ci vorranno ancora molta pazienza e molto impegno per sconfiggere il virus. Seppur stanchi, riprendiamoci la nostra vita, in sicurezza e con intelligenza.