Verso il 4 maggio

Cantieri L’Aquila, il Consiglio comunale chiede tamponi preventivi per maestranze

I cantieri spaccano la maggioranza in consiglio comunale. Consiglieri contrari alla riapertura, chiedono misure più stringenti: tamponi preventivi per le maestranze.

I cantieri spaccano la maggioranza in consiglio comunale. Consiglieri contrari alla riapertura, chiedono misure più stringenti.

Votato l’odg che sospende l’ordinanza del primo cittadino Pierluigi Biondi, impegnando il sindaco a portare all’attenzione del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, l’adozione di una specifica ordinanza per misure più restrittive, al fine della ripresa dei lavori.

Si chiedono tamponi preventivi per tutte le maestranze, escluse quelle residenti in provincia dell’Aquila, che rientreranno a lavorare nei cantieri dell’Aquila.

Questo il testo della mozione approvata.

“Ritenuto di dover assumere misure più rigide e restrittive rispetto a quelle previste, con particolare riferimento all’obbligo di sottoporre a tampone preventivo tutte le maestranze residenti al di fuori della provincia dell’Aquila, che rientrano a lavorare nei cantieri della città, il Consiglio comunale impegna il sindaco ad attivarsi presso il presidente della Regione per l’adozione di un’ordinanza specifica che preveda quanto sopra indicato, estesa a tutto il territorio regionale interessato dalla ricostruzione post sisma”

Cantieri, bagarre in consiglio comunale

L’ultimo DPCM ha previsto la ripartenza dei cantieri, per cui le imprese con il codice Ateco incluso nel DPCM potranno, da lunedì 4 maggio, riprendere la propria attività della ricostruzione aquilana.

La maggioranza contraria alla riapertura dei cantieri a L’Aquila e all’attacco della delibera del sindaco che impone il tampone propedeutico, cioè entro 14 giorni della riapertura dei cantieri.

Solo nella città dell’Aquila ci sono centinaia di cantieri e le maestranze censite a gennaio oscillavano tra le cinquemila e le seimila persone. I consiglieri di maggioranza e opposizione unanimi nell’opporsi alla riapertura.

Una posizione comune a tutti i consiglieri: i crateri del 2009 e quelli successivi non dovevano essere trattati come quelli nel resto d’Italia.

Cantieri, misure più restrittive

I consiglieri, in più di 3 ore di discussione, hanno richiesto «misure più rigide e restrittive verso tutte le maestranze residenti fuori provincia» e hanno sottoscritto un Ordine del giorno a sostegno del sindaco che possa attivarsi con gli ordini preposti e con il Prefetto, affinché si sottoscriva un provvedimento più restrittivo per la sicurezza della città.

I Consiglieri, oltre al tampone preventivo, hanno chiesto al sindaco di prevedere il divieto di mobilità tra le regioni, affinchè le maestranze una volta giunte a L’Aquila non rientrino nelle regioni di provenienza.

Coronavirus, tamponi preventivi e non propedeutici

L’ordinanza del sindaco Biondi prevede l’attuazione del protocollo, allegato all’ordinanza, che fissa una serie di principi a cui dovranno attenersi le ditte. Oltre il monitoraggio dei lavoratori attraverso controlli sanitari, è prevista la verifica della temperatura corporea all’ingresso del cantiere, la sanificazione giornaliera dei locali e degli ambienti chiusi, il rispetto delle distanze di sicurezza e delle misure generali previste in decreti, ordinanze e circolari del ministero della Salute.

Non rappresentano un obbligo, ma solo una forte raccomandazione da parte dell’amministrazione, la possibilità di far pernottare le maestranze nelle strutture ricettive del Comune dell’Aquila e dei territori limitrofi al fine di contenere il pendolarismo e l’utilizzo di applicativi per la raccolta di informazioni utili al tracciamento dei contagi da coronavirus per i lavoratori dei cantieri.

A criticare aspramente il provvedimento, annunciato questa mattina dal primo cittadino, sono stati i gruppi di Forza Italia, Benvenuto Presente, Udc, Lega, Gruppo Misto, oltre all’opposizione.

Cantieri, gli interventi

La posizione della Lega: “Diamo mandato al sindaco di assumere posizione più restrittiva rispetto all’ordinanza, che tanto sarà annullata ed impugnata. Se il consiglio dei ministri dice che i cantieri debbano riaprire il Comune dell’Aquila o il suo Consiglio comunale non possono opporsi. È surreale che L’Aquila e i crateri siano trattati come il resto d’Italia. Chiediamo che i crateri siano trattati diversamente”.

Il PD, “Dal punto di vista amministrativo questa ordinanza va sospesa. Votiamo un atto unanime per sospendere l’ordinanza così che venga modificata, con le indicazioni emerse dal consiglio comunale. Concordiamo prima alcuni aspetti relativamente ad Asl e Regione, visto che c’è ad oggi un’ordinanza che prevede che chi entra in Abruzzo da fuori regione deve fare la quarantena”.

L’intervento del sindaco Biondi: “Queste ordinanze sono sottoposte a parere di legittimità preventiva da parte della Prefettura. Ho già ricevuto telefonate da parte di alcune associazioni di categoria che lamentano il fatto che l’ordinanza vada oltre le competenze assegnate al sindaco, comprendendo già protocolli che assicurano al 100% la sicurezza sui cantieri attraverso distanziamento e utilizzo DPI. La mobilità tra regioni, inoltre, viene autorizzata da comprovate esigenze lavorative”.

“Capisco tutte le preoccupazioni, ho cercato di giungere a un punto di equilibrio tra Prefettura, Dipartimento di Prevenzione e con i soggetti che devono provvedere anche ai controlli. I cantieri ovviamente non riapriranno con le condizioni pre emergenza. Ci saranno i Dpi, sanificazione dei locali, tutta una serie di misure ferree. Io ho ottenuto la misura ulteriore del tampone dalla Prefettura proprio in virtù dell’anomalia della città dell’Aquila, attirandomi anche contestazione da piangere parti e considerando che nel resto del cratere mi hanno già avvisato che i sindaci non hanno intenzione di adottare una medesima ordinanza. Quindi anche se optassimo per uno screening quotidiano, potremmo avere un operaio che lavora in un cantiere della ricostruzione a distanza di tre km, che viene a dormire a L’Aquila o che ha interessi su L’Aquila. In questo modo si otterrebbe lo stesso effetto di un potenziale contagiatole che venisse da altra regione”.

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