La ristorazione scende in piazza

Ristoratori, la protesta: consegnate le chiavi a Biondi

Ristoratori e attività ricettive, consegnate le chiavi al sindaco Biondi. Notte di insegne accese, quelle stesse insegne spente dal lockdown. "Al Governo non chiediamo carità, ma dignità"

Insegne accese in tutta Italia nei locali chiusi dal lockdown. L’esercito di ristoratori e attività ricettive ha scelto una protesta di massa, con L’Aquila protagonista: consegnate le chiavi al sindaco Pierluigi Biondi.

Consegnate questa mattina, alle 9,30, le chiavi delle attività ristoratrive al primo cittadino dell’Aquila e ai sindaci di tutta Italia. La protesta, a carattere nazionale, in Abruzzo è stata coordinata dal consigliere comunale dell’Aquila Daniele D’Angelo, rappresentante dell’associazione Ho.re.ca.

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Il sindaco Biondi ha annunciato:

“Accolgo il grido di dolore dei nostri ristoratori, penalizzati, più di altre categorie dalle restrizioni dell’emergenza. Ricevo simbolicamente le chiavi delle loro attività. Siamo anche al loro fianco: oltre alla dilazione sul pagamento di alcuni tributi, stiamo immaginando agevolazioni per le loro attività, in vista della bella stagione“.

Queste le parole del consigliere D’Angelo, rappresentante Ho.re.ca, l’associazione in prima line nel promuovere la protesta.

“Eravamo un gruppo di venti persone, in due settimane siamo arrivati a 185mila professionisti con un unico obiettivo: poter andare avanti. La nostra iniziativa di protesta è diventata virale: tutte le città italiane hanno partecipato. Abbiamo ricevuto molta attenzione anche da parte dei media, che ringraziamo, perché ci stanno aiutando a far sentire la nostra voce di dissenso. Per la prima volta la nostra categoria è unita a 360 gradi. Ben vengano tutte le associazioni del territorio che hanno scelto di aderire all’azione, ad incominciare da Ristoratori Aq VS Virus. Spero questa collaborazione possa continuare nel tempo. Dobbiamo essere uniti e marciare compatti. Sappiamo che i Comuni hanno le mani legate, ma chiediamo sostegno dal Governo. Intanto, nello specifico della realtà aquilana, ringrazio il sindaco Biondi e il vice sindaco, Raffaele Daniele, che stanno dando prova di vicinanza alle attività, con la sospensione dei pagamenti e una futura rateizzazione quando ripartirà il tutto. Noi, con la nostra voce, vogliamo arrivare a Roma“.

Dopo l’accensione delle insegne di ieri, martedì 28 aprile, gesto simbolico delle attività chiuse almeno fino a giugno, è arrivato il primo bilancio in numeri dell’azione di protesta, denominata RISORGIAMO ITALIA

“Vi comunichiamo con grande soddisfazione che è arrivato il dato ufficiale da parte del direttivo nazionale del movimento M. I. O, MOVIMENTO IMPRESE OSPITALITÀ. Hanno partecipato alla protesta di sensibilizzazione di questa sera oltre 185.000 attività, risultato a dir poco straordinario, rimaniamo Uniti e solo così saranno sentite le nostre aspettative. Già domani verrà presentato il manifesto M. I. O. contenente i punti cardine delle nostre richieste. Richieste formulate e condivise dagli operatori del settore e non dalle “task force” istituite dal nostro governo, composte sicuramente da luminari ed eccellenze del nostro paese, ma gente che il nostro settore non lo vive e non lo conosce. Non chiediamo la carità, ma vogliamo dignità”.

oronavirus: protesta ristoratori e albergatori, sindaco scrive a premier, parlamentari e presidente di Regione.

Ristoratori, Biondi scrive a Conte.

Una nota inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al presidente della Regione, Marco Marsilio, e ai parlamentari abruzzesi per stimolare l’adozione di provvedimenti significativi e urgenti a sostegno degli imprenditori del comparto turistico-ricettivo e della ristorazione. A scriverla è stato il sindaco dell’Aquila, Pierlugi Biondi, a cui questa mattina alcuni imprenditori, in rappresentanza di circa 200 loro colleghi del territorio, hanno riconsegnato le chiavi delle attività commerciali chiuse a seguito del lockdown per l’emergenza coronavirus.

“È giusto che le istituzioni ascoltino questo accorato grido d’allarme lanciato da operatori che chiedono attenzione, di essere ascoltati e sostenuti. In un quadro storico già ampiamente complesso per il nostro Paese l’area aquilana rischia di scontare più di altre gli effetti di una cisi globale destinata a logorare i contesti più fragili. – spiega il sindaco – L’Aquila, da questo punto di vista, è stata costretta ad un doloroso ritorno al passato nel momento  in cui aveva recuperato fiducia e speranza nel futuro, riappropriandosi dei suoi luoghi e riscoprendo una vitalità che il Covid-19 ha solamente congelato e attende, con le dovute cautele e rispetto delle misure di sicurezza, solo di tornare ad esprimersi in tutto il suo dinamismo”.

Nella missiva il sindaco ha scritto che “L’Aquila non si è arresa in passato e non si arrenderà ora. È pronta a lottare ancora, con la dignità e la forza che caratterizzano i suoi abitanti, senza elemosinare il superfluo, ma reclamando, per le categorie commerciali che rappresentano un settore strategico per il proprio territorio e, su base nazionale, per la ripresa dell’intero Paese, il necessario sostegno attraverso provvedimenti mirati e finalizzati ad alleggerire il carico fiscale per famiglie e imprese e garantire un’iniezione di liquidità”.

“Il Comune dell’Aquila è impegnato per la propria parte, differendo i termini dei pagamenti della tassa sui rifiuti, quelli relativi alle entrate extratributarie e ai canoni degli alloggi del progetto Case e Map, realizzati dopo il terremoto di undici anni fa. Sforzi che necessariamente dovranno essere accompagnati da adeguati interventi legislativi nazionali e regionali affinché dal congelamento dei versamenti si possa giungere ad un auspicabile abbattimento della tassazione per i contribuenti” conclude la missiva.

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