Cronaca

Coronavirus, una poligonale per abbracciare la città

Coronavirus, gli studenti dell'istituto per geometri Colecchi dell'Aquila abbracciano virtualmente la città con un poligonale. L'iniziativa del professore Ramses Iannucci.

Grazie alla didattica online imposta dall’emergenza Coronavirus, alcuni studenti dell’istituto per geometri dell’Aquila, aiutati dal professore, hanno realizzato una poligonale per abbracciare virtualmente tutta la città.

Un’idea nata in un momento caratterizzato dall’isolamento e dalla “clausura” forzata; pratica indispensabile per evitare la diffusione del Coronavirus, il professore aquilano Ramses Iannucci ha voluto però “incontrare2 virtualmente i suoi studenti grazie alla realizzazione di una poligonale.

Il Capoluogo ha sentito il professore che si è affidato alla creatività in queste settimane in cui siamo tutti obbligatoriamente confinati nelle nostre case causa Coronavirus.

A lavorare da casa sulla poligonale un gruppo di studenti volenterosi e brillanti del corso 4°A – Geometri: Alessio Peretti, Giordana Di Fabio e Simone Bonanni Aureliani.

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“Ci siamo dedicati, un po’ per caso, un po’ grazie al desiderio di fare che mai ci è mancato, ad una sfida topografica che è diventata anche momento di unione, condivisione e complicità”, spiega il professore al Capoluogo.

Cosa hanno fatto quindi i ragazzi per “incontrarsi” al tempo del Coronavirus?

In estrema sintesi, abbiamo predisposto una ‘poligonale aperta con estremi vincolati’ che collega vari vertici, presso i quali per ovvie ragioni non possiamo recarci per effettuare le doverose misurazioni di angoli e distanze.

Abbiamo quindi determinato da casa (con l’aiuto di Google Maps e di una procedura manuale pensata e creata all’occorrenza) i dati necessari e riportato il tutto su un foglio da disegno in maniera tale da introdurre dei piccoli errori sia negli angoli che nelle distanze, simulando così gli errori accidentali che si commettono nella realtà quando ci rechiamo con gli strumenti del mestiere (Stazione Totale e prisma) presso i punti in questione per effettuare le cosiddette misure di campagna.

E’ doveroso precisare che le coordinate fornite da Google Maps (latitudine e longitudine nel sistema di riferimento WGS84) sono state convertite, mediante un software di libero accesso della Geoin, nelle corrispondenti coordinate piane X ed Y del sistema Gauss-Boaga.

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Dopo aver restituito le suddette informazioni, abbiamo misurato gli angoli (mediante goniometro rigorosamente centesimale) e le distanze (attraverso un comune righello), per poi procedere alla risoluzione analitica della poligonale aperta vincolata ai suoi estremi i quali sono stati posizionati in corrispondenza di casa mia (punto P per l’orientamento iniziale) e dell’abitazione dell’alunno che ha lanciato l’idea di questa avventura, Alessio Peretti (punto R per il controllo angolare).

Effettuate le adeguate compensazioni angolari e lineari, abbiamo ottenuto e rappresentato nel disegno definitivo le posizioni finali (in funzione delle coordinate Gauss-Boaga con origine a Roma-Monte Mario) che ci permettono di “unire e di abbracciare” non fisicamente ma “virtualmente” vari punti della città e dei dintorni di essa, rappresentati dai vertici della nostra poligonale topografica (punti A3,A5,A6); tali punti corrispondono alle posizioni fisiche del prof. Ventura Cinque e di alcuni ragazzi del corso 4°A – Geometri dell’Istituto “Ottavio Colecchi” di L’Aquila.

Inoltre, abbiamo anche fatto ‘passare’ la poligonale attraverso punti strategici e rappresentativi dell’Italia che conta, che studia, che lavora, che vive, che ricorda: l’Ospedale San Salvatore, principale presidio sanitario cittadino sottoposto in queste ore a grandissime sollecitazioni, il nostro Istituto Ottavio Colecchi e la Casa dello Studente, simbolo di quella tragica notte di cui tra pochi giorni ricorre l’undicesimo anniversario (rispettivamente i punti A1,A4 ed A2).

La scelta è stata motivata dall’obiettivo che ci siamo posti nello svolgimento di questa esercitazione meta-topografica che non è solo rigorosamente grafico-analitico ma anche e soprattutto riflessivo ed interiore, intimo, intrinseco, di profonda partecipazione.

Casualmente ne è risultata una rappresentazione grafica dalla geometria simile ad un elettrocardiogramma vivace, quasi essa stessa, prendendo spunto dal contesto, avesse la voglia e la pretesa di manifestare energia e grande attività, nonostante le persone stiano tutte nelle loro case e la città appaia quasi senza vita

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