Stress da quarantena

La quarantena al tempo del Covid 19, ma Il fronte si avvicina

La quarantena è pesante. Le scuse per uscire sempre più deboli. Il fronte è lontano, ma non così tanto. Appendete gli arcobaleni nei vostri cuori, non solo sui balconi.

La quarantena al tempo del Covid 19 è dura, ma la vera tragedia si consuma altrove.

L’Editoriale del Direttore. È iniziato tutto il 20 febbraio con l’arrivo di Matteo all’ospedale di Codogno.

Sono trascorsi solo 30 giorni. L’Italia registra oltre 33.000 contagiati (dati 19 marzo ore 18) e tutte le regioni coinvolte dalla pandemia.

A Bergamo i nostri cugini abruzzesi hanno ordinato la spesa via internet alle 3:00 di notte, perché durante il giorno il servizio online era intasato, e i viveri saranno consegnati tra 10 giorni, perché i supermercati non riescono a smaltire tutte le ordinazioni.
I cimiteri sono al collasso ed i servizi funebri non riescono a gestire il numero esagerato di decessi.

Covid 19, tutto questo per un unico paziente infetto, solo un mese fa!

Avrete notato che noi giornalisti non possiamo raccontare le storie di chi sta soffrendo, per una questione di privacy!
Manca, quindi, alla narrazione tutto il lato umano di questo infinito dramma.
La solitudine e lo strazio, la stanchezza e la disperazione.

Solo la quarantena in casa può fermare il Covid 19

Troppo spesso, lontano dal fronte, sentiamo parlare di questa quarantena in termini di limitazione delle libertà!
Siamo limitatissimi, è vero, ma siamo vivi e sani.
Le libertà torneranno appena tutto questo finirà.

Non è semplice stare chiusi in casa da soli, con le vite stravolte: i bambini che litigano; i grandi che sono nervosi; le televisioni che mandano immagini da fine del mondo!

È un incubo!
Un incubo da cui potremo svegliarci solo se manteniamo la lucidità.
La redazione del Capoluogo due giorni fa era sommersa di segnalazioni per persone sedute nei parchi; in giro in bici; accalcate fuori dai tabaccai; in scampagnate o in casa a dire il rosario.
Già ieri, le persone in giro a L’Aquila erano molto meno numerose, ma i tabaccai, le poste, o i supermercati restano la scusa banale per poter uscire. Le precauzioni ci sono e quasi tutti indossiamo le mascherine, ma potrebbero non essere sufficiente. Il contagio è dietro l’angolo!

Restiamo lucidi. Sta arrivando la stretta e, a quel punto, ne pagheremo le conseguenze tutti, soprattutto i più ligi!

Covid 19, boom dello shopping online

Un ultimo appello: stare in casa non può significare fare shopping online! Pensate un attimo a tutta la filiera che innescate… a tutte le persone che sono costrette a lavorare il vostro ordine. Dal call center, alla logistica, al trasporto fino al consegnatario che suona alla vostra porta. Non credete sia ingiusto esporli al rischio contagio? Non siamo in vacanza. Cerchiamo di controllare il nostro stress e fare qualcosa di costruttivo, etico e civile. Cucite, dipingete, fate yoga, allenatevi in casa, ammassate, cucinate… vorrà dire che alla dieta ci penseremo dopo!

Covid 19, mettete l’arcobaleno nel vostro cuore, oltre che sul balcone!

Chi rimane in casa, con uno sforzo immane, desidererebbe che tutti rispettassero le indicazioni, al fine di accorciare il più possibile il tempo dell’isolamento!

Così gli animi si surriscaldano e la convivenza sociale nel mondo virtuale diventa ancora più difficile!

Avete notato quanto siano diventati aggressivi i comportamenti sui social?
Quanto siano rancorosi e violenti?
Cerchiamo di stare calmi e far sì che i cuori e gli arcobaleni siano dipinti anche sui nostri cuori, non solo sui nostri balconi!