Cronaca

Muore a 14 anni per un tumore non diagnosticato, chiesto maxi risarcimento

Maxi risarcimento chiesto alla Asl per la morte di una 14enne a causa di un tumore osseo diagnosticato in ritardo.

Aveva 14 anni e aveva deciso di tagliarsi da sola i capelli di fronte alla diagnosi di un tumore ormai incurabile, per tentare un ultimo ciclo di chemio. Citata in giudizio la Asl, con la richiesta di un maxi risarcimento.

Ha sofferto molto la 14enne, con un arto amputato e costretta a subire un calvario doloroso. La famiglia e l’avvocato, Maria Teresa Di Rocco hanno deciso di ricorrere alla giustizia.

Si contesta una presunta responsabilità dell’azienda sanitaria, chiamata civilmente a risarcire i familiari della giovanissima paziente, con una cifra superiore a 3 milioni di euro, “per il gravissimo, colpevole e inescusabile ritardo nella diagnosi del sarcoma di Ewing“.

Una malattia che ha portato la giovane a morire dopo tre anni di sofferenza, come riporta Il Messaggero.

L’avvocato Teresa Di Rocco, che segue la famiglia della vittima, parla di “totale negligenza e gravissima imperizia soprattutto nella fase di approccio diagnostico, con il conseguente ritardo di ben 17 mesi dall’insorgenza della sintomatologia, ripetutamente lamentata dalla ragazza, ma del tutto ignorata”.

Secondo l’avvocato, infatti, nonostante le diverse visite e consultazioni di specialisti nella struttura sanitaria del San Salvatore, “non ci fu alcuna indagine strumentale specifica, quale ad esempio l’effettuazione di una risonanza magnetica dell’arto destro dolente, che la paziente aveva più volte lamentato, localizzando con precisione il dolore”, riporta ancora il Messaggero. “Ortopedici e pediatri non vennero neppure sfiorati dal dubbio diagnostico che potesse trattarsi di un tumore osseo“.

L’avvocato Di Rocco ritiene che una diagnosi tempestiva avrebbe salvato la 14enne, la cui giovane età costituiva un ulteriore fattore prognostico favorevole. “In ogni caso, pur nella consapevolezza dell’alta malignità del sarcoma di Ewing, la diagnosi ritardata ha compromesso in maniera irreversibile le possibilità di sopravvivenza della ragazza”.