Sanremo 2020

Il maestro De Amicis a Sanremo: “abbiamo voluto un prodotto di livello”

Il maestro d'orchestra aquilano Leonardo De Amicis racconta il "suo" Sanremo nell'intervista esclusiva al Capoluogo.

“Le emozioni più forti le abbiamo già vissute durante i mesi di preparazione a Sanremo. È una macchina che si avvia nel tempo, c’è stato tanto lavoro perchè tutti volevamo un prodotto di livello”.

Una telefonata allegra, quella del Capoluogo al direttore d’orchestra aquilano Leonardo De Amicis, per un’intervista a caldo, in questi giorni di impegni nelle vesti di direttore d’orchestra del Festival italiano per eccellenza: Sanremo.

Un Festival di Sanremo che procede, tra favorevoli e contrari, tra le naturali polemiche e il gossip, ma che comunque sta tenendo tantissimi italiani incollati alla tv e ai social con il 54,6% di share.

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Un risultato considerato il migliore dal 1997 con Mike Bongiorno.

Un Sanremo che quest’anno si presenta molto “svecchiato” anagraficamente, anche per volontà dello stesso Leonardo De Amicis, che insieme al direttore artistico Amadeus, ha selezionato nei mesi scorsi le canzoni in gara per la kermesse.

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“Ci sono tanti giovani – spiega De Amicis nell’intervista esclusiva al Capoluogo – ma anche tante voci note e belle. Normale che si scelga così, dando un occhio anche al futuro, ma soprattutto con la voglia di non scontentare nessuno”.

Un Festival di Sanremo quindi “svecchiato” ma anche molto moderno, vicino e presente sui social con la presenza “irriverente” e che ha creato molto scandalo di un artista come Achille Lauro, che si è presentato sul palco prima con una tutina effetto nude e poi con un look omaggio a David Bowie.

Non solo musica a Sanremo ma anche novità dal mondo dello spettacolo internazionale, con la presenza, ieri sera, della bellissima Alketa Vejsiu, vulcanica conduttrice albanese, una vera star nel suo Paese.

Ieri sera Alketa Vejsiu ha conquistato Sanremo e il Teatro dell’Ariston, rubando per un attimo la scena ad Amadeus, ha ringraziato con umiltà l’Italia, ricordando anche la sua lunga gavetta. In Albania ha presentato le edizioni locali di programmi importanti come “Ballando con le stelle”,“Tale e quale show”,“X Factor” e “C’è posta per te” oltre che all’equivalente del nostro Festival di Sanremo (prima e unica donna in 58 edizioni).

Anche Leonardo De Amicis viene da una gavetta importante che lo ha portato in giro per il mondo; a differenza degli altri direttori che si sono alternati sul palco, forse lui si sente un po’ meno. ma perchè alla fine è proprio fatto così, non ostenta, ci tiene solo a precisare: “volevamo che fosse un prodotto di livello, una vetrina del nostro Paese attraverso la musica: vecchia, nuova, non importa!”.

“Abbiamo abbracciato tante generazioni musicali – chiarisce De Amicis – tenendo conto che la scelta finale è stata di Amadeus. L’adeguamento è naturale, ci sono tante nuove proposte, tanti genere che anche mescolati insieme creano qualcosa di prezioso”.

Tra il vecchio e nuovo infatti, si è conclusa la serata riservata alle cover dei grandi successi che si sono intervallati nei 69 anni di Sanremo; canzoni scartate magari dalla critica e dalla giuria che poi hanno avuto un grande successo negli anni a venire.

Ieri sul palco dell’Ariston anche un’altra presenza aquilana; Simona Molinari che ha duettato con Raphael Gualazzi con uno dei più grandi successi della storia della musica italiana: “E se domani” di Mina.

Il direttore De Amicis non è preoccupato nemmeno dalle polemiche: “fanno parte del sistema e di ciò che gira intorno alla kermesse stessa. È una vetrina non solo di musica italiana ma uno spaccato di vita reale”.

“Ognuno dei cantanti in gara ha un suo pubblico: dai più giovani a quelli ‘storici’. C’è posto per tutti!”, conclude.Il lavoro del direttore De Amicis è stato molto apprezzato da tutti addetti alla kermesse e non. belle le parole spese tramite i social ad esempio da Red Canzian che ha scritto: “PARLIAMO ANCHE DI ORCHESTRA E CORO… Quest’anno il suono dell’orchestra è molto buono… preciso, intenso ed evocativo… grande lavoro dei fonici del Festival ma soprattutto merito di colui che l’orchestra la guida: il Maestro Leonardo De Amicis. E’ il Maestro ‘residente’, quello che viene presentato meno degli altri Maestri, che giustamente vengono annunciati, per ogni cantante, con la classica frase: ‘dirige l’orchestra…’, ma il lavoro di De Amicis è importantissimo, dalla selezione dei musicisti in poi… Ecco, mi sembrava giusto parlare anche di chi, pur essendo indispensabile nella riuscita del Festival, viene sempre poco citato.

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