Il caso

Ex Otefal, quei 2 milioni e 700mila euro che nessuno vuole

Acquisizione ex Otefal dalla Framiva Metalli: sul tavolo 24 assegni per un totale di 2 milioni e 700mila euro per chiudere la partita.

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L’AQUILA – Attesa per la decisione del Tribunale dell’Aquila sull’aggiudicazione alla Framiva Metalli del fallimento ex Otefal. Pronti i 2 milioni e 700mila euro che mancano ma non c’è l’accordo.

Nessun passo avanti sulla questione dell’aggiudicazione alla Framiva Metalli del fallimento ex Otefal. I tempi concessi dal presidente del Tribunale dell’Aquila per trovare un accordo con il curatore fallimentare per il “saldo” dell’acquisizione stanno per scadere, ma l’accordo non c’è, nonostante i 2 milioni e 700mila euro messi sul tavolo dall’azienda, assegno su assegno, ultima parte del pagamento dei 7 milioni di euro fissati dal bando di aggiudicazione.

Il curatore fallimentare ha contestato il mancato pagamento dell’ultima tranche, mentre la difesa della Framiva, rappresentata dallo Studio legale LBM con gli avvocati Raffaella Sturdà, Antonio Serreti, Bruno Chiarantano e Gloria Teti, ha imputato i ritardi alla temporanea indisponibilità della curatela a stipulare il contratto. Risultato, il provvedimento di decadenza dell’aggiudicazione formalizzato dal Giudice delegato e al momento sospeso in attesa dell’udienza del prossimo 5 febbraio, entro la quale bisognerebbe trovare un accordo che però non sembra possibile. La prima settimana e l’inizio della seconda sono infatti trascorse inutilmente.

A questo punto, il Tribunale dovrà decidere se rettificare il provvedimento del Giudice delegato, ritenendo fondate le obiezioni della Framiva, o confermare la decadenza del provvedimento di aggiudicazione, con tutte le preoccupanti ricadute occupazionali, per cui è scattata la protesta dei lavoratori. Oltre alle ricadute occupazionali, però, un’altra preoccupazione è rappresentata dalla somma già versata dall’azienda che, in caso il Tribunale confermasse la decadenza dell’aggiudicazione, dovrebbe perdere “solo” la caparra iniziale, con il resto da retituire alle casse dell’azienda (come scritto nel bando di aggiudicazione), mentre la curatela vorrebbe trattenere l’intera cifra a titolo di penale.

Intanto i 2 milioni e 700mila euro in 24 assegni circolari messi a disposizione dalla Framiva per chiudere il contratto restano sul tavolo, in attesa di un accordo che presumibilmente non arriverà. Non resta che attendere la decisione del Tribunale. In attesa, la società, i lavoratori, ma anche una ditta con sede a Valencia, in Spagna, arrivata seconda al bando. Qualora infatti il Tribunale confermasse la decadenza dell’aggiudicazione alla Framiva, sarebbe proprio la ditta spagnola ad aggiudicarsi il bando, nonostante gli assegni della Framiva pronti da incassare, ma che sembrano non interessare nessuno.

(In copertina, uno dei 24 assegni messi a disposizione dalla Framiva)

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