Alla ricerca della propria storia

Da Palermo a L’Aquila, sulle tracce del bisnonno

Da Palermo a L’Aquila alla ricerca del proprio “punto zero”. Una storia che conferma quanto la forza delle radici sia determinante.

Ci eravamo lasciati poco meno di tre anni fa con Nicolò Emanuele, caparbio palermitano alla ricerca delle sue origini. E’ come fosse un puzzle dai pezzi piccoli e monocolore, quelli che a fatica riesci ad assemblare tutti o quasi tutti in una sola volta. In alcuni casi ci vogliono anni o addirittura una vita intera.

Era agosto 2017 quando ebbi il piacere di conoscere Nicolò e la sua impresa: trovare il bisnonno attraverso documenti, tracce, numeri e foto lasciate in tre città differenti.

Concentriamoci su L’Aquila, città dove Enrico Emanuele, così si chiamava l’avo che Nicolò sta cercando, trascorre l’ultima parte della sua vita.

“Ho perso il mio papà quando avevo quattro anni e con lui la possibilità di conoscere storie legate alla mia famiglia paterna. Con la ricerca genealogica sono risalito al 1684, ho conosciuto aneddoti e curiosità sui miei avi, ma non riesco a trovare gli ultimi tasselli di questo puzzle che mi portino dritto al mio bisnonno”.

Enrico Emanuele nacque a Palermo, si sposò a Trapani e poi si trasferì a L’Aquila. I suoi spostamenti, quasi sicuramente, sono dettati dal lavoro. Questa è l’idea che si è fatto Nicolò dopo ore passate negli archivi di stato, nelle diocesi, al catasto, sui siti on line del ministero alla scoperta di qualsiasi indizio piccolo, ma sicuramente prezioso.

Ne viene fuori che Enrico Emanuele prestò servizio nell’amministrazione pubblica, precisamente era un impiegato giornaliero del genio civile di L’Aquila.

Correvano gli anni ‘20 quando si lavorava a un progetto volto alla sistemazione idraulico-forestale del fiume Aterno e alla produzione di energia elettrica. Bene, nell’archivio di stato di L’Aquila sono conservati i registri che riportano i nomi degli impiegati nel progetto: fogli di lavoro e piani turni dal 1923 al 1928 in cui compare anche il nome di Enrico Emanuele.

ricerca bisnonno

Documento in cui compare il nome di Enrico Emanuele e del suo collega Augusto Jetti

In questi cinque anni il bisnonno di Nicolò è parte attiva di un pezzo di storia del capoluogo d’Abruzzo.

La sua vita quotidiana si svolse nel cuore della città, perlopiù su via Romana, attuale via Roma, dove il signor Enrico viveva.
Altri fascicoli, come spiega Nicolò, risultano essere ancora incastrati nel disordine del post terremoto, quindi non rimane che avere (altra) pazienza e attendere.

C’è poi un numero molto importante che potrebbe portare dritti alla “risoluzione” del caso: 308, il numero della tomba del signor Enrico come risulta dal comune: “La tomba del mio bisnonno deve trovarsi all’interno del cimitero monumentale dove ho passato due giorni interi con la certezza di poterlo trovare, ma purtroppo senza esito positivo”.

ricerca bisnonno

Cimitero monumentale, ingresso sepolture comuni dove potrebbero esserci le spoglie del signor Enrico

Si tratta di una cifra illeggibile, scolorita dal tempo, che fa perdere le tracce dell’uomo che tanti anni fa arrivò nel capoluogo d’Abruzzo e morì il 2 agosto del 1929, a 57 anni nella sua abitazione di via Romana come riporta il certificato di morte, che ad oggi resta tra i documenti più attendibili che Nicolò possiede.

Un nipote convinto però non si perde d’animo e aspetta speranzoso che si avveri la promessa che gli è stata fatta dagli impiegati del cimitero monumentale: avere notizie più dettagliate e complete circa la collocazione del nonno all’interno del camposanto dove Nicolò ha lasciato un fiore all’ingresso, come a dire “sono arrivato fin qui per te e non posso rinunciare a trovarti”.

In questi anni di lavoro Nicolò, con la sua dedizione, è riuscito a rintracciare i nipoti dei colleghi del suo bisnonno. Mentre internet accorcia le distanze, la burocrazia, una terra “straniera” e il tempo sono gli ostacoli peggiori di questa ricerca.
Tanti indizi, tante curiosità, informazioni non sempre certe caratterizzano la storia di Enrico. Perché lasciò la Sicilia e arrivò a L’Aquila? Nicolò Emanuele rilascia questa intervista al Capoluogo.it per darsi un’altra possibilità che lo porti sulle tracce del suo bisnonno.

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