Cronaca

Carabiniere morto sulla Majella, i funerali

Si svolgeranno giovedì 5 dicembre i funerali del carabiniere Fabio Cicone, morto durante un'escursione sul Monte Amaro.

Dovrebbero svolgersi domani, giovedì 5 dicembre, i funerali di Fabio Cicone, il carabiniere morto su un canalone della Majella lunedì scorso dopo una caduta.

Fabio Cicone, maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, è morto a 51 anni a causa di una caduta fatale sul ghiaccio.

I funerali si svolgeranno nella chiesa di Cristo Re a Sulmona,  a pochi passi dall’abitazione dove abitava con la madre.

La famiglia sta attendendo ancora il nulla osta dopo l’esame autoptico; intanto, proseguono anche le indagini ad alta quota per capire la dinamica dell’incidente.

Non si dà pace, come riporta Il Centro, un amico di Fabio Cicone che aveva cercato di dissuaderlo dall’andare in montagna solo e senza l’equipaggiamento adatto.

Il medico legale Ildo Polidoro ha eseguito la ricognizione che avrebbe confermato il decesso causato dall’impatto in seguito alla scivolata sulla pietra ghiacciata.

Ma ci sono ancora aspetti da chiarire e per questo il sostituto procuratore Aura Scarsella non ha chiuso il fascicolo.

Questa mattina una squadra del soccorso della Guardia di finanza salirà ancora sul Monte Amaro per ripercorrere lo stesso tratto di montagna fatto dal carabiniere; un’azione che servirà a fare ulteriori verifiche per decidere se fare ulteriori indagini.

Da una prima ricostruzione sembrerebbe che per abbreviare i tempi di ritorno, Fabio Cicone, avrebbe deciso di prendere una scorciatoia poco battuta e pericolosa, a causa del fondo ghiacciato in questa stagione.

Non si trova inoltre il secondo telefono cellulare della vittima, che portava sempre con sé, essendo quello di servizio. L’altro telefono è stato trovato nella sua macchina.

leggi anche
soccorso alpino
Cronaca
Carabiniere morto sulla Maiella, sopralluogo su Monte Amaro
soccorso alpino carabiniere
Cronaca
Scomparso sul Monte Amaro, carabiniere ritrovato morto
soccorso alpino gran sasso
Il punto
Morti in montagna, obiettivo 2020: partire dalla prevenzione