Blue economy

B-Planet, ma tu come ti vesti?

Materiali e riciclaggio al centro del terzo appuntamento di B-Planet. Meglio lana e seta del cotone per i vestiti. Come ridurre l'utilizzo della plastica?

L’AQUILA – Materiali e riciclaggio al centro del terzo appuntamento di B-Planet, lo speciale del Capoluogo dedicato alla tutela dell’ambiente.

B-Planet: materiali usati per vestiti, imballaggi e oggettistica presente in casa. Nell’ottica della Blue Economy, basata sull’impegno delle risorse al meglio e al massimo dell’ottimizzazione, è importante fare attenzione all’utilizzo dei materiali e, ovviamente, al loro riciclo. Come spiegato da Gianluca Ranieri intervistato dalla direttrice del Capoluogo.it, Roberta Galeotti.

«Per quanto riguarda i vestiti che si indossano tutti i giorni, ad esempio, si può cominciare dalla scelta di materiali che derivano da risorse sostenibili, quindi materiali che possono essere riutilizzati in altro modo. Non si dovrebbero privilegiare jeans o pantaloni di cotone, per la cui produzione si consuma molta acqua. Meglio la lana, anche se non pregiatissima. Sarebbe importantissimo poi recuperare la seta, che ha tra le sue caratteristiche quella di rivitalizzare gli ecosistemi».

«Si dovrebbe evitare tutto ciò che è artificiale, quindi il nylon, o le fibre sintetiche. Anche se hanno un loro riciclo. Ad esempio il pile è un modo per riciclare bottiglie di plastica. D’altro canto, il processo di riciclaggio di questi materiali può portare alla perdita di alcune sostanze, microparticelle sintetiche, che si disperdono nell’ambiente».

B-Planet, la plastica

C’è poi il problema della plastica. Tanti sono, però, i modi per diminuirne l’utilizzo: dalle posate commestibili, al dentifricio in pillole, contenuto in un barattolo di vetro, passando per un contenitore di acqua realizzato con le alghe.