Osservando il cielo

San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti

La notte di San Lorenzo e le stelle cadenti sono legate da antichissima tradizione. La storia e le suggestioni di una data così amata.

San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti.

La notte di San Lorenzo e le stelle cadenti sono legate da antichissima tradizione.

La leggenda narra che Lorenzo, il diacono scelto da papa Sisto II per assistere gli orfani e le vedove della diocesi di Roma, sia stato arso vivo su una graticola, i cui carboni ardenti furono associati al fenomeno delle stelle cadenti, chiamate anche lacrime di San Lorenzo.

La notte del 10 Agosto è tradizionalmente collegata alla tradizione delle stelle cadenti che Giovanni Pascoli, proprio nella poesia X Agosto, interpreta come lacrime celesti per il suo martirio.

«San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla…».

Secondo gli studiosi però questa tradizione è leggendaria, poiché l’imperatore Valeriano non avrebbe ordinato torture.

Con molta probabilità il 33enne Lorenzo fu decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina.

Notte di San Lorenzo, le meteore del 10 Agosto

Il 10 agosto è il  giorno in cui nel calendario cristiano si ricordano il santo e il suo martirio anche se il 10 agosto non è la data migliore per vedere più nitidamente le stelle cadenti.  Le date migliori sono in realtà il 12 e il 13 agosto, momento in cui si possono ammirare meglio le meteore che impropriamente chiamiamo stelle cadenti.

Infatti quelle che vediamo sono le Perseidi, uno sciame meteorico proveniente dalla costellazione di Perseo e il motivo scientifico per cui queste scie luminose appaiono nel cielo terrestre proprio a metà agosto è dovuto al fatto che è in questo periodo che
la Terra passa attraverso lo sciame delle Perseidi, appunto.

 

Notte di  San Lorenzo, perché si esprimono i desideri?

L’origine della suggestione che ci fa esprimere un desiderio di fronte alla visione di una stella cadente va ricercata nella parola desiderio, probabilmente dal latino de sidera, che ci riconduce al significato ancestrale della contemplazione a scopo augurale delle stelle da parte dell’uomo, che ne avverte fascinazione e distanza.

Nel  De Bello Gallico di Gaio Giulio Cesare, i desiderantes erano i soldati che, dopo aver combattuto durante il giorno, aspettavano sotto le stelle i compagni che ancora non erano tornati.

Così some le stelle guidavano il desiderio dei marinai di toccare terra e approdare, affidandosi proprio ad esse e leggendo il cielo.

Infine nella tradizione cristiana, è proprio sulla scia di una stella che i Magi giungono fino a Gesù, appena nato e Salvatore dell’umanità.