Squalo a pescara

Pescara, incontro ravvicinato al largo con uno squalo

È comunemente chiamato squalo mako o mako pinna corta, ed è tra i più veloci e potenti conosciuti.

Uno squaletto è stato visto da due pescatori al largo di Pescara.

Non si sa ancora con precisione se si tratta di uno smeriglio o un mako, due razze facilmente assimilabili.

L’habitat naturale del mako è l’acqua tropicale e sub tropicale, ma negli ultimi anni alcuni esemplari si sono spinti fino al Mar Mediterraneo.

È a rischio estinzione, a causa della pesca intensiva diffuse in tutto il mondo.

Il problema più grande per lo squalo mako è che le femmine raggiungono la maturità sessuale a 18 anni e  il rischio concreto è di essere pescate prima della riproduzione.

L’incontro ravvicinato con uno dei pesci considerato tra i più pericolosi e oggetto anche di false credenze è avvenuto a 12 miglia dalla costa, in un punto che è spesso meta dei pescatori della zona in quanto molto pescoso.

Lo squalo non si è sottratto alla curiosità degli occupanti del motoscafo e così Jacopo Ippoliti ha potuto registrare un breve video che ha fatto il giro dei social.

È rimasto circa un’ora intorno all’imbarcazione e ha cercato anche di mordere i parabordi.

È comunemente chiamato squalo mako o mako pinna cortaed è tra i più veloci e potenti conosciuti. Rientra anche tra quelli potenzialmente pericolosi per l’uomo.

Raggiunge velocità di 70 Km/h ed è una delle poche specie che si muove facendo salti e acrobazie, di cui ancora non si conosce lo scopo.

Lo squalo mako in particolare è in grado di balzare fuori dall’acqua fino a 5-7 metri di altezza sopra la superficie.

È uno squalo imprevedibile negli attacchi che sfrutta la sua accelerazione per catturare prede grandi e veloci come tonni e pesce azzurro. Inoltre si nutre di calamari, pesce spada e altri squali.

Ci sono un totale di 40 specie di squali nel Mediterraneo, molte delle quali innocui e non pericolosi per l’uomo.

Non c’è motivo comunque di farsi prendere dal panico per gli attacchi di questi animali.

Nella maggioranza dei casi evitano il contatto con gli umani e non si avvicinano né attaccano se non provocati.