Autostrade

A24-A25, ore calde per il nuovo Piano economico finanziario

Oggi l'incontro a Roma per l'istruttoria relativa al nuovo Pef. Prevede piano da 3,1 miliardi per messa in sicurezza autostrade e tariffe più basse

Autostrade A24 -A25 verso l’istruttoria per il nuovo Pef. Oggi il vertice.

Nel pomeriggio è molto atteso l’esito dell’incontro, a Roma, per definire l’istruttoria relativa al nuovo piano economico finanziario (Pef) di Strada dei Parchi e il piano di convalida già concordato nel tavolo tecnico tra ministero per Infrastrutture e Trasporti, ministero per l’Economia e Finanze e la concessionaria delle autostrade A24 e A25.

È considerata passaggio decisivo la riunione del Nucleo Attuazione regolazione servizi (Nars), che dipende dal Dipartimento di programmazione economica presso la presidenza del Consiglio, presieduta dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

Un incontro alla vigilia della riunione del Cipe, chiamato a ratificare l’accordo definitivo per il varo del Pef, che prevede un maxi piano di circa 3,1 miliardi per la messa in sicurezza sismica definitiva di ponti e viadotti e per pedaggi più calmierati. Una ratifica molto attesa perché si tratta delle ultime date utili prima della pausa estiva.

Il Pef, in attesa di rinnovo dal 2013, attraverso il piano di convalida prevede l’erogazione di una prima tranche di 722 milioni con cui si avvierebbe la messa in sicurezza di ponti e viadotti; in caso di mancata approvazione ci sarebbe il rinvio di un anno dei lavori per la messa in sicurezza sismica e si correrebbe il rischio di maxi stangata di circa il 20 per cento per gli automobilisti, visto che è legato al nuovo Pef il congelamento delle tariffe, prorogato per l’ennesima volta fino a fine agosto.

Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha sentenziato che il Mit deve rinnovare il Pef entro il prossimo 30 ottobre, dopo che Strada dei Parchi si era rivolta al Tar per denunciare il ritardo. Il nuovo Pef prevede un intervento, nell’attuale tracciato, per un investimento complessivo di circa 3,1 miliardi, di cui 2 di fondi pubblici e la restante parte assicurata dalla concessionaria. Tutto ciò in attuazione della norma contenuta nella legge di stabilità 2102 in cui, a seguito del sisma dell’Aquila del 2009, le due autostrade sono state considerate strategiche in caso di calamità naturale.

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