Vite straordinarie

Nicole, uno scrigno di preziosi gioielli

Nicole uno scrigno di preziosi gioielli. Per lei adesso si aprono le porte del liceo musicale.

Nicole: uno scrigno di preziosi gioielli, Il percorso scolastico di una ragazzina aquilana straordinaria.

Si è concluso il ciclo di scuola media per tanti giovanissimi aquilani: tra loro c’è anche Nicole Busilacchio, una 16enne straordinaria e con una voglia di vivere fuori dal comune.

Due occhi grandi, con i quali scruta e osserva tutto il mondo, una massa di capelli neri, occhi scuri e ciglia lunghe.

Nicole è una bambina speciale, speciale anche e purtroppo a causa di una alterazione cromosomica che rientra in una tipologia di malattie rarissime, con un conseguente ritardo psicomotorio molto grave, che abbraccia tutto l’emisfero.

Una ragazza nata dall’amore di papà Marco e mamma Floriana che l’hanno accompagnata fino a oggi, sostenendola sempre e ricacciando dentro anche le lacrime, inevitabili, quando la croce è così pesante.

Floriana è una docente, laureata in Lettere, ha insegnato in varie scuole sia nel capoluogo che fuori provincia fino a qualche anno fa, adesso è insegnante a Fontecchio alla scuola elementare, a settembre andrà alla Giovanni XXIII.

Il quotidiano di Nicole è fatto anche di tante visite mediche, interventi e accertamenti,n on solo questo, ma anche una visita annuale presso l’ospedale Bambin Gesù a Roma e una a L’Aquila.

E ancora la somministrazione di un medicinale per tenere a bada delle crisi di assenza che ogni tanto la colpiscono.

“Non abbiamo voluto fare l’amniocentesi quando Floriana era incinta – racconta il papà al Capoluogo.it – siamo molto cattolici e non crediamo ai fini terapeutici di un’interruzione di gravidanza. Certo non ci aspettavamo tutto questo, la gravidanza era stata serena, il parto tranquillo, eravamo al settimo cielo e innamorati più che mai!”.

Nicole Busilacchio

A pochi giorni dalla nascita però si sono accorti che qualcosa non andava.

Floriana, che è un’insegnante e ha a che fare con i bambini da sempre, aveva visto che la piccola si comportava in maniera diversa rispetto ai suoi coetanei.

Da lì un cammino in salita e la mazzata finale poi.

“Analisi su analisi, visite, medici e diagnosi e a oggi non c’è un nome per la sua patologia, quando Nicole ha compiuto 6 anni, il responso definitivo: non sarebbe mai stata una bambina come le altre”.

Un mattone sulla testa di questi genitori, una realtà triste da accettare e la fede, come spiega Marco, è stato il supporto fondamentale per affrontare questa battaglia quotidiana, fatta di viaggi, di piccole speranze, di gioie davanti al minimo progresso.

“A Foggia ci dissero che la medicina avrebbe potuto fare molto poco per noi – ricorda Marco – ma noi abbiamo la preghiera nella quale abbiamo sempre creduto e che ci ha aiutato ad andare avanti, a nascondere le lacrime e a sorridere”.

Nicole non parla a causa del suo problema, se non attraverso una sorta di lallismo, con i suoi genitori ha stabilito un linguaggio fatto di gesti e sguardi che loro hanno imparato a interpretare.

nicole e le maestre

“So benissimo, da padre, quando ha sonno, fame o sete. È lei che esprime i suoi sentimenti in vari modi, batte le mani e canta, sempre, quando andiamo in chiesa per esempio allieta la funzione con le sue cantilene”, spiega il papà.

A oggi Nicole oltre a cantare cammina, ma non parla, quantomeno nel linguaggio convenzionale, va a scuola, ma non sa scrivere, fa sport, ma ovviamente con tutte le difficoltà del caso.

Però ce l’ha fatta, anche lei ha avuto il suo diploma di terza media, intorno a lei i suoi compagni, che in un primo momento l’avevano accolta con diffidenza e oggi invece è la mascotte del gruppo.

Nicole scuola

Un percorso scolastico molto lungo ma anche terapeutico per un caso così particolare.

“La scuola è stato per lei un balsamo fondamentale – spiega il papà – non era obbligata ma abbiamo pensato da subito che stare con i suoi coetanei le avrebbe solo potuto far bene. Poi, in una situazione così difficile, avevamo anche noi avevamo bisogno di riprenderci una normale quotidianità”.

“Quando la portiamo al Parco – continua ancora Marco – vuole giocare con tutti, spinge i bambini sull’altalena. Cerchiamo di non starle troppo addosso, di farle vivere una sua autonomia. Lei arriva da sola fuori il cancello ma vuole camminare da sola, delle volte si blocca e si guarda come a chiederci ‘che faccio adesso?’ Si sente rassicurata dai nostri sorrisi e fa il suo ingresso trionfale”.

In questi anni non sono stati soli, accanto a loro un supporto scolastico “straordinario” con le insegnanti Mariolina Minervini e Maria Teresa Dileo della scuola media Mazzini/Patini sezione E.

“Nicole è uno scrigno prezioso – dice della ragazza la Minervini – con caparbietà li tira fuori e te li offre con generosità. È stata un’avventura che mi ha assorbita totalmente insieme abbiamo percorso territori sconosciuti alcune volte ci siamo anche spaventate altre volte abbiamo litigato. Il nostro è stato comunque un rapporto che ha viaggiato sempre sui binari della stima e dell’amore“.

Dello stesso parere anche la Dileo; “sono orgogliosa come insegnante e come educatrice e ringrazio Nicole per averci insegnato ad andare oltre i pregiudizi, ad avere rispetto per gli altri, a parlare con il cuore e le emozioni”.

Finita la terza media in un’altra vita Nicole avrebbe scelto la scuola superiore, avrebbe avuto i primi fidanzatini e magari le prime liti in famiglia per strappare un permesso di troppo.

Non sarà così, ma la ragazza ha sempre e comunque un sorriso aperto e fiducioso, come raccontano le sue maestre o gli amici del quartiere di Gignano dove vive con la sua famiglia.

Tra loro, un grande fan della ragazza è don Bruno Tarantino, il parroco salentino ormai “aquilanizzato” della parrocchia di Gignano.

“C’è ancora speranza per questa nostra città, questa è la prima cosa che mi è venuta in mente dopo aver visto le foto e il video realizzati in occasione del diploma di terza media di Nicole Busilacchio”, è il pensiero di don Bruno sentito dal Capoluogo.it.

“Sí perché Nicole non è una ragazza come tutte le altre. Lei ha grossi problemi di salute ed è bello che i suoi compagni e le sue compagne di classe hanno evidenziato le difficoltà iniziali ad accettare Nicole nel loro gruppo. I giovani non amano le maschere, delle quali invece noi adulti facciamo incetta per sfoggiarne in ogni occasione. I giovani nei loro messaggi non hanno edulcorato il problema. Ma non hanno chiuso il cuore a quella sfida che Nicole, e tutte quelle come lei continuano a rivolgere a tutti noi”, aggiunge don Bruno.

Quante volte ci chiediamo perché tanta diversità sofferente? La reazione dei suoi compagni di classe, la fantasia degli professori per mettere in atto strategie educative adatte a Nicole, progetti personalizzati, accompagnamenti individuali sembrano risposte alla domanda di senso di alcune esistenze che ci sembrano ai margini del fiume della vita”, aggiunge.

“Bravi ragazzi che ci siete lasciati coinvolgere e sconvolgere da una presenza non prevista e non voluta. Brava Nicole che svolgi in maniera encomiabile la vocazione che Dio ti ha donato”, conclude.

“Nicole andrà comunque a scuola. Vista la sua grande passione per il canto abbiamo deciso per lei il liceo musicale. Sarà un’altra sfida ma chi lo sa, magari sarà la prima ragazza speciale a fare il soprano nei più grandi teatri di tutto il mondo”, aggiungono i genitori.

Non è facile esprimere l’emozione che abbiamo provato quando abbiamo visto i progressi della nostra Nicole… Il suo percorso non è stato semplice, ma lei da guerriera è andata avanti , a piccoli passi , ma senza mollare mai! Noi siamo fieri di lei, ma ci spaventa il suo futuro , sopratutto quando non ci saremo più… Cosa le accadrà? Abbiamo bisogno di certezze!”, concludono i due genitori.

Al seguente link di Facebook è possibile vedere il video realizzato dal papà che ripercorre il cammino scolastico della straordinaria Nicole.

A Nicole e alla sua famiglia un grande in bocca al lupo da tutta la redazione del Capoluogo.it.

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