L'analisi

Turismo Abruzzo, il Teramano regge ma la montagna vive solo d’inverno

Il turismo in Abruzzo è perlopiù balneare e concentrato nella provincia di Teramo. L'Alto Sangro in inverno è come il Trentino: ma in estate la montagna abruzzese non tira. L'analisi dell'economista Ronci

Il turismo in Abruzzo è perlopiù balneare e concentrato nella provincia di Teramo.

La montagna abruzzese vive solo d’inverno: poche le presenze di turisti in estate, con il risultto che i territori montani non vengono sfruttati e pubblicizzati a pieno.

Sono i dati che emergono dalla analisi del turismo in Abruzzo elaborata dall’economista Aldo Ronci.

Gli anni di riferimento sono il triennio 2014 – 2017: l’Abruzzo per presenze (quasi 6milioni 200mila persone) è terzultimo in Italia insieme a Marche e Umbria. Un dato però, sottolinea Ronci, “drogato” dall’influenza della psicosi creatasi a seguito degli eventi sismici che si sono qui verificati.  In questi anni c’è stata una flessione dell’1,4 per cento delle presenze di turisti in Abruzzo, contro il dato nazionale che vede un incremento di oltre 11 punti.

Turismo Abruzzo: il mare. Il Teramano sostiene il turismo in regione

Nelle province abruzzesi le variazioni delle presenze tra il 2014 e il 2017 sono state molto disomogenee. Le presenze si incrementano a Teramo (+1,4%) e a Pescara (+4%), flettono a Chieti (-6,4%) e L’Aquila con un pessimo -11,1%.

Nel 2017 il 55% delle presenze (3.419.387) si concentra in provincia di Teramo e ciò sta a significare che il turismo Teramano sostiene il turismo abruzzese. Un turismo prepotentemente balneare, tanto è vero che le presenze della Riviera Abruzzese (4.729.645) costituiscono il 76% del totale presenze della Regione (6.193.473).

Turismo Abruzzo: montagna. L’Alto Sangro in inverno come il Trentino: ma in estate…

Per analizzare il Turismo montano Ronci sceglie l’Alto Sangro “che meglio rappresenta le caratteristiche turistiche della montagna Abruzzese”: nell’Alto Sangro le presenze invernali rappresentano il 54% e quelle estive il 46% mentre nel trentino Alto Adige le proporzioni si invertono e le presenze invernali rappresentano il 36% e quelle estive il 64%.

Nell’Alto Sangro il numero di presenze nel periodo estivo è di gran lunga inferiore a quello invernale mentre nel Trentino il numero delle presenze estive è circa il doppio di quello invernale.

L’altro dato che dimostra come nel periodo estivo non sono sfruttate appieno le potenzialità dei territori montani è l’indice di affollamento che nel periodo invernale nell’Alto Sangro è quasi pari a quello del Trentino, in quello estivo nell’Alto sangro è pari alla metà di quello del Trentino

 

Turismo in Abruzzo: come migliorare

Per incrementare la bassa presenza estiva, sia montana che balneare, occorre rendere i territori più attrattivi dal punto di vista turistico, osserva Ronci, attraverso alcune azioni mirate

– curando meglio l’arredo urbano;
– offrendo una più ampia possibilità di scelta di praticare sport;
– mettendo a disposizione dei turisti una offerta più differenziata di attività di svago e divertimento;
– creando itinerari storici, religiosi, monumentali, artistici, culturali, enogastronomici,

E soprattutto porre in essere una vasta e capillare campagna di marketing territoriale perché l’Abruzzo e in particolare le sue attrattive turistiche sono ancora troppo poco conosciuti in campo nazionale e anche di più in campo internazionale.

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