Bistrot a prova di zona rossa

Bistrò26, il connubio Gallucci Zanon approda al Gambero Rosso

La prestigiosa rivista di enogastronomia ha dedicato un articolo al nuovo bistrot nato al civico 26 di piazza Duomo.

Bistrò26, la scommessa imprenditoriale nata dall’incontro tra Giuseppe Gallucci e Damiano Zanon approda su gamberorosso.it.

 
La prestigiosa rivista di enogastronomia ha dedicato un articolo al nuovo bistrot nato al civico 26 della piazza centrale dell’Aquila, piazza Duomo.

bistrò26 al gambero rosso

“…proprio nel cuore della città, da qualche settimana ha inaugurato il Bistrò 26, nei locali che un tempo furono del bar gelateria Les Folies, affacciati su piazza Duomo. Per concretizzare il progetto, Gallucci ha stretto un inedito sodalizio imprenditoriale con Damiano Zanon, calciatore di professione legato però al settore della ristorazione per via familiare, e proprietario del ristorante Simposio di Avezzano” si legge sul Gambero Rosso.

Come aveva illustrato Il Capoluogo, il bistrot è un locale che ha tutto e che offre tutto quindi, dalla colazione alla cena a base di pesce; dal caffè sorseggiato, come un tempo, ai tavolinetti all’aperto alla degustazione di vini e di prodotti tipici, con una gestione innovativa, moderna e dinamica.

Gambero Rosso infatti aggiunge: “un bistrot ideato per vivere tutto il giorno, con una proposta di cucina curata per chi vuole concedersi una cena rilassata a base di pesce – la specialità del locale, tra crudi, cotti e tartare, per differenziare l’offerta da quella delle altre attività riaperte nel frattempo in città, finanche in numero eccessivo rispetto alla domanda – ma pure una carta più agile di sfizi per la pausa pranzo e l’aperitivo, dalla selezione di formaggi e salumi locali al club sandwich, al croque monsieur“.

La rivista enogastronomica si sofferma anche sullo chef del bistrot:

In cucina si spazia tra le ricette della tradizione e l’imprinting extraterritoriale di proposte come il trancio di tonno scottato su crema di patate allo zafferano o gli gnocchi con vongole e cicoria; ma il menu parla anche romano, tra un’amatriciana e una cacio e pepe, per merito del giovane chef Davide Bernardi, classe 1986, abruzzese d’origine, con esperienze importanti che l’hanno portato anche nella Capitale“.

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