Il caso

Pignatelli jr sostituto di Grassi, Palumbo e Romano: “Nomina inopportuna”

Daniele Pignatelli nominato sostituto del direttore di esercizio degli impianti del Ctgs. Palumbo e Romano: "Segnalazione all'Anac, nomina inopportuna".

L’AQUILA – Daniele Pignatelli nominato sostituto di Pier Paolo Grassi come direttore di esercizio degli impianti del Centro Turistico del Gran Sasso. Palumbo e Romano interessano l’Anac.

“Apprendiamo con sgomenta incredulità, carte alla mano, che l’ingegner Daniele Pignatelli, figlio dell’amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli, è stato nominato dal direttore di esercizio Pier Paolo Grassi quale suo sostituto“. Così i consiglieri comunali Stefano Palumbo (Pd) e Paolo Romano (Il passo possibile) sulla nomina di Daniele Pignatelli come sostituto di Pier Paolo Grassi, direttore di esercizio degli impianti del Centro Turistico del Gran Sasso – il cui amministratore unico è appunto Dino Pignatelli – relativamente alla funiva Fonte Cerreto – Campo Imperatore e le seggiovie Campo Imperatore – Scindarella e Fontari – Capo Imperatore.

Per i consiglieri di opposizione si tratta di “una possibilità che il decreto ministeriale del 18 febbraio 2011 concede ‘previo benestare dell’azienda esercente’, nella fattispecie dunque dell’amministratore unico. Appare pertanto del tutto evidente come tale nomina risulti gravemente inopportuna e in palese conflitto di interesse, dal momento che siamo in presenza di una società pubblica, interamente partecipata dal Comune, gestita con fondi pubblici. Aggiungiamo, per completezza di informazione, che lo stesso Grassi, nominato direttore di esercizio degli impianti sciistici del Gran Sasso ad ottobre dello scorso anno (quindi sotto la presidenza dell’ingegner Dino Pignatelli), solo un mese prima, cioè a settembre, partecipava, in partnership con lo stesso Pignatelli, ad una gara per la progettazione di una seggiovia da realizzare nel Comune di Roccamorice. Ci domandiamo come il sindaco dell’Aquila possa essere all’oscuro di tutti questi particolari, di cui certamente il Consiglio comunale, che pure ha l’obbligo di esercitare un’azione di controllo sulle società partecipate, non è mai stato informato. Per parte nostra riteniamo doveroso, alla luce degli inquietanti fatti finora emersi, investire della questione la quinta Commissione consiliare, Controllo e Garanzia, e inviare una segnalazione all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, per le opportune valutazioni di merito. Ricordiamo che il Ctgs, già in precedenza, aveva presentato situazioni che avevamo rilevato come anomale e in conflitto di interesse, quando l’allora dirigente comunale del settore Valorizzazione e Controllo delle società partecipate, avvocato Domenico De Nardis, era stato nominato dal sindaco Biondi commissario dello stesso Centro turistico del Gran Sasso, in pratica, al contempo, controllore e controllato. Questa volta però si è andati addirittura oltre, dato il rapporto di stretta parentela tra due cariche apicali all’interno di una società a controllo pubblico, circostanza che rappresenta un incredibile inedito in città”.