La compagnia dei poeti

L’Aquila, la festa della poesia a 10 anni dal sisma

28 poeti, 20 pittori e un maestro di musica per la III Festa della Poesia - organizzata dalla Compagnia dei Poeti dell'Aquila - che si terrà a Palazzo Fibbioni il 21 marzo 2019, Giornata internazionale della Poesia.

L’Aquila – 28 poeti, 20 pittori e un maestro di musica per la III Festa della Poesia che si terrà presso Palazzo Fibbioni il 21 marzo 2019, Giornata internazionale della Poesia.

L’evento, nato sotto l’egida della Compagnia dei Poeti dell’Aquila di Valter Marcone e Alessandra Prospero, prevede una giornata celebrativa della Poesia nella Sala Rivera, dal titolo “La Poesia a dieci anni dal sisma” – che si inserisce nel contesto cittadino del decennale dal sisma – a cui parteciperanno 28 poeti provenienti anche da altre regioni.

Inoltre, in parallelo, verrà allestita dal giorno 20 marzo e rimarrà aperta al pubblico fino a tutto il 22 una mostra pittorica che farà appunto da cornice alla Compagnia dei Poeti, poiché ogni poesia che verrà recitata il 21 pomeriggio sarà e resterà abbinata per tre giorni a un quadro, al piano superiore, nella Sala delle Esposizioni di Palazzo Fibbioni.

«Non vi sarà sovrapposizione ma amalgama preziosa e compenetrazione delle due arti – illustrano i due coordinatori Marcone e Prospero -: è un momento certamente di “festa” come la chiamiamo noi, ma anche di commemorazione e dunque la parola deve farsi carne ma anche immagine per poter garantire, in un anniversario così importante, l’espressione a tutto tondo degli artisti del territorio.»
«Siamo inoltre orgogliosi di essere arrivati a questo traguardo e di aver realizzato un evento così imponente, grazie alla collaborazione di poeti, pittori e della Daimon Edizioni dell’Aquila che cristallizzerà questo momento, suggellandolo con la pubblicazione di un’antologia comprendente i testi che verranno letti il 21 marzo.»

Marcone: “la fragilità diffusa e il riconoscimento dell’altro”

«Questo evento significa per noi continuare a riproporre nella città e alla città un modo diverso di affrontare la vita di ogni giorno proprio in un momento in cui questa è stata cambiata, modificata a causa di un evento che dieci anni fa ha di netto spezzato il cuore della città e dei suoi abitanti – illustra Valter Marcone -. Un evento naturale che ha lasciato una fragilità diffusa sia nelle cose (si guardi agli edifici che hanno bisogno di essere rafforzati ) che nelle persone ( si pensi al tessuto sociale disgregato a causa delle separazioni dei vicinati, della perdita dei riferimenti, della disgregazione). Un modo diverso di affrontare la ricostruzione che ha bisogno non solo di un nuovo solido tessuto urbano ma anche di una rete di relazioni basate su poche ed essenziali cose: il riconoscimento dell’altro come altro da sé come valore fondante della convivenza. Un riconoscimento che la poesia con le sue emozioni, con le sue regole, con le sue trasgressioni alla routine ci permette di far vivere.»

la compagnia dei poeti dell'aquila

«Prenderà parte all’evento l’Assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila, Francesco Bignotti. L’amministrazione comunale si è sempre rivelata sensibile alle nostre iniziative – prosegue Marcone -. Questa manifestazione di sensibilità prosegue con la presenza dell’assessore Bignotti. Anzi in questo caso possiamo dare anche un’anticipazione interessante. L’assessore non si limiterà al saluto per conto della sua amministrazione ma reciterà un suo testo. Che è appunto tutto dire in termini di “festa”. La collaborazione dell’Amministrazione si è espressa, fin dall’inizio, nel mettere a disposizione della Compagnia le pagine delle brochure a stampa dei calendari delle iniziative per la Perdonanza, per l’estate aquilana , per le festività natalizie. Inoltre ha sempre offerto disponibilità concedendo l’uso di locali comunali per i recital , in particolare la Sala “Rivera” del palazzo Fibbioni che possiamo dire essere
divenuta la sede storica della Compagnia avendo realizzato appunto in quella sede molte delle proprie iniziative e i locali del Palazzetto dei nobili.»

Il messaggio della Compagnia dei Poeti nel decennale

«È un messaggio rivolto al territorio. L’identificazione con il territorio in senso qualitativo rappresenta probabilmente un momento nodale del nuovo cammino da intraprendere da parte della Compagnia dei poeti di L’Aquila. Nell’intento di chiarire meglio questa ipotesi di progetto bisogna brevemente attardarsi su una premessa e su una definizione di territorio. La premessa di per sé semplice da riferire sta in una analisi che vede sul territorio, per il passato, anni di iniziative elitarie in questo settore.» seguita Marcone.

«Di iniziative (che continuano ancora oggi ) anche meritorie di piccoli gruppi autoreferenziali concentrate appunto sull’autoascolto e l’autoriproduzione (pericolo al quale la Compagnia intende sfuggire con autoconsapevolezza dei propri limiti ); sulla egemonia ( a volte meritata veramente a volte per millantati meriti ) di persone dispensatori di patenti e lasciapassare nel mondo della poesia. Uno scenario, per esempio, che ha visto per anni “l’affezione squilibrata”per la poesia dialettale a scapito di altri generi e voci (la poesia dialettale arriva più facilmente; è veicolo di sentimenti ed emozioni vicinissime alle persone che quotidianamente usano il dialetto anche come patrimonio e fonte di saperi), una poesia dialettale viziata dalla retorica del tradizionale, dalla riproposta ciclica di iniziative esaurite in se stesse. Uno scenario quasi di certezze matematiche in cui la poesia è una sola, tutto l’altro non conta, anzi non è poesia, tale da escludere, e con la capacità di assorbire le scarse risorse finanziarie; la presenza di voci isolate conosciute solo da pochi addetti ai lavori.»

«Infine la nascita di premi letterari intitolati alla memoria o nel ricordo di intellettuali completano questo quadro di realtà. Una realtà che si può giudicare positiva o negativa ( non è questo l’intento nell’esaminarla) che ci da modo di aprire la riflessione appunto sul territorio che è quella che ci interessa più da vicino. Quanta parte delle iniziative che abbiamo ricordate hanno avuto con il territorio un rapporto di identificazione. Alcune certamente, la gran parte, proprio quelle che tenevano in maggiore considerazione gli elementi costitutivi del territorio hanno usato il territorio per ricavarne un lustro, per usarlo senza produrre alcun coinvolgimento del territorio medesimo.»

«Certo si potrà osservare che la poesia è un genere di nicchia, che non tutti hanno gli strumenti per frequentarla , che solo quando si esprime in un certo modo ( a volte incomprensibile ai più) è vera poesia. Insomma che rappresenta appunto il “miele di una elite”.
Non è questa la concezione del territorio e della poesia de La Compagnia dei poeti di L’Aquila e non sono queste le proposte che la Compagnia vuole promuovere nel suo progetto di condivisione e di inclusione.»

la compagnia dei poeti dell'aquila

«Il territorio è per la Compagnia quell’insieme di istanze umane, politiche, culturali, sociali , economiche che danno vita alla realtà quotidiana. Quelle istanze che gli individui, i gruppi familiari , di lavoro, di interesse vivono. C’è un territorio fisico che ha delimitazioni e confini, oltre i quali si è in un altro territorio ( con tutto quello che ne consegue : accoglienza, riconoscimento di diritti e doveri, coordinate culturali ) ma c’è un territorio che da tempo abbiamo definito “ dell’anima” che noi definiamo “platonico”. Per meglio capirci aggiungiamo a questo proposito che nel Fedone, uno dei dialoghi di Platone, Socrate si dimostra assai deluso delle indagini rivolta ai fenomeni naturali. Teme che pretendere di cogliere le cose con i cinque sensi finisca per accecare l’anima. Nel compiere questo passaggio secondo la preoccupazione di Socrate dal “sensibile” “all’intellegibile” sta proprio il nostro concetto di territorio che passa dall’accontentarsi delle apparenze all’innalzarsi al considerare il ruolo concetto.
Il territorio deve diventare dunque nelle iniziative della Compagnia una ricerca concettuale per riannettere dignità alla vita delle persone sfregiata dalla protezione e salvaguardia di territori ( consumismo, piazze virtuali, ecc) che mortificano tale vita.
Da qui nasce un progetto

 

Il progetto

«In che cosa consiste questo progetto? È un cantiere. Un cantiere che attraverso le sue trasformazioni in grado di dare
vita ad un progetto qualitativamente legato al territorio e che dal territorio trarre gli elementi di coinvolgimento e di condivisione. Per rimarcare in definitiva un cammino in cui la caratura delle iniziative ( non molte in verità per il 2019 a ragione delle modeste forze della Compagnia sia in grado di definire un volto nuovo della Compagnia).»

«Da questa premessa si capisce come il progetto vuole operare in un territorio completamente diverso da quello che finora abbiamo conosciuto. Si parte dalla poesia e si arriva alla poesia. Tutto il resto fa da necessario supporto alle “gambe per camminare”. Un progetto-incontro con le regole della parola per capire ed entrare nelle regole del mondo in cui si opera; per entrarvi per trarne i sentimenti, le emozioni, le storie per vivere. Ma non di riflesso, per viverci dentro. Dentro quel mondo c’è poesia. E se questo è vero, questo può essere possibile: costituire la poesia come memoria e storia della vita per tutti e con tutti. Nella quotidianità e quindi in tutte le istanze e
le espressioni di questo territorio in cui viviamo. Si può fare poesia, ossia raccontare storie in versi ( come si fa dalla nascita della poesia ) sul calcio in un campo di calcio per esempio. È lì che si deve. Come si deve in una stazione ferroviaria o di autobus raccontare il viaggio con i mezzi di trasporto ma anche in un cimitero raccontare il viaggio della vita, come pure in un istituto penale raccontare la libertà, in una nurse pediatrica raccontare la vita. Questi sono i luoghi del territorio, queste sono le qualità “concettuali” del territorio dell’anima. Questa non è un’utopia. In questo senso iniziative del genere possono essere realizzate per intraprendere un nuovo cammino. Aiutare allora nei luoghi del territorio le persone che li abitano, li usano, li vivono a viverli meglio nella consapevolezza di sé. Una immagine di riflesso che il verso suggella. E quando parlo di verso voglio dire il semplice “ Buongiorno” che ogni mattina rivolgiamo a chi ci
sta vicino. Un “Buongiorno “che è fatto di paesaggio, di odori, di profumi, di carezze, di baci, di sguardi. Di preoccupazioni , di storie, di ansie e quindi di emozioni che in fondo sono il dna della poesia. Chissà che le prossime edizioni della festa della poesia non possano vedere protagonista il territorio con i suoi luoghi oltre la canonica sala e il canonico recital del 21 marzo. Per territorio intendiamo anche molte altre cose. Quindi la possibilità di una contaminazione sperimentale di territori dove la poesia si fa guida per un
esercizio di salvaguardia e di liberazione degli elementi costitutivi di quei territori: sanità e malattia, orgoglio e pregiudizio, ragione e follia, povertà e ricchezza e via dicendo. Infine la poesia come consapevolezza civile di essere ed esserci per l’autodeterminazione delle comunità verso mondi aperti e migliori. Naturalmente per il 2019 saranno poche iniziative in questo quadro programmatico
così in breve riferito.» conclude Valter Marcone.

la compagnia dei poeti dell'aquila

Al reading, liberamente ispirato al tema “La Poesia a dieci anni dal sisma”, parteciperanno i poeti:

Dario Angelucci, Vera Barbonetti, Lucia Centofanti, Giuliana Cicchetti Navarra, Violeta Cojocaru, Angela Concu, Filippo Crudele, Carmela De Felice, Federico Del Monaco, Marco Di Cesare, Michela Di Gregorio Zitella, Paride Duronio, Antonio Fasulo, Tonino Frattale, Emanuela Gentilini, Eraldo Guadagnoli, Tiziana Iemmolo, Selene Luise, Daniela Manelli Trionfi, Valter Marcone, Lucia Orneto, Maria Piera Pacione, Roberta Placida, Giuliana Prescenzo, Alessandra Prospero, Paola Retta, Claudio Spinosa, Fabio Tobia
Musiche a cura del Maestro Roberto Bisegna

roberto bisegna



Grazia Alloggia, Giuliana Cicchetti Navarra, Alessandra D’Antonio, Antonio Del Re, Mimmo Emanuele, Giorgia Evangelista, Paola Falasca, Valeria Ferrarese, Ombretta Fiordigigli, Alfredo Giampaolini, Giuseppe Giangrazi, Stefania Gigante, Bruno Iannella, Roberta Papponetti, Paolo Pietraforte, Angelo Pitone, Laura Rosati, Eugenia Tabellione, Patrizia Vespaziani, Antonio Zenadocchio
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