L'aquila

Torna a casa Emidio Vittorini, deceduto in un gulag russo

Ritrovana la piastrina identificativa del giovane alpino aquilano Emidio Vittorini, morto in un Gulag durante la seconda Guerra Mondiale. La cerimonia di riconsegna ai familiari.

Seconda Guerra Mondiale, Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila riconsegna ai familiari la piastrina identificativa di Emidio Vittorini, deceduto in un gulag russo.

Questa mattina, presso Palazzo Fibbioni, il comitato organizzatore di Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila ha annunciato il ritorno a casa di un giovane alpino aquilano, Emidio Vittorini, originario di Preturo, morto di stenti in Russia durante la terribile prigionia a cui erano inesorabilmente condannati tutti i soldati che, durante la seconda guerra mondiale, fossero caduti nelle mani dei sovietici. “Stiamo parlando di un ritorno a casa simbolico – ha spiegato Fulgo Graziosi – dal momento che ad essere riconsegnata ai familiari non saranno le spoglie del soldato ma la sola piastrina identificativa“. La cerimonia di consegna si terrà sabato 23 marzo, alle ore 17:00, presso il centro per gli anziani di Cese di Preturo.

Il ritrovamento della piastrina è stato possibile grazie alla passione di Antonio Respighi per le eroiche quanto sfortunate vicende dei nostri soldati nelle steppe russe. Membro del gruppo Alpini di Abbiategrasso Respighi, durante lo scorso anno, ha ripercorso a ritroso il lungo tragitto che i soldati in ritirata dell’Armir hanno dovuto affrontare per evitare l’accerchiamento da parte delle forze sovietiche. Durante una sosta presso quello che fu il Campo 56, gulag dove persero la vita quasi cinquemila militari e dove tutt’oggi è presente una enorme fossa comune, Antonio Respighi fu avvicinato da un signore che, accertatosi dei buoni propositi dell’italiano, gli mostrò una gran quantità di piastrine che negli anni aveva raccolto nei campi dove sorgeva il gulag. Tra queste piastrine vi era quella dell’alpino Emidio Vittorini le cui spoglie probabilmente riposano nella fossa comune.

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Il solenne impegno preso da Respighi di riportare in patria almeno le piastrine dei caduti ha fatto sì che già due soldati aquilani, Ernesto Piovani e Giuseppe Martella, abbiano idealmente fatto ritorno a casa. All’indomani della Giornata Nazionale dell’Unità, dell’Inno e della Bandiera è stato quindi annunciato il ritorno a casa di un ragazzo, Emidio Vittorini, che per quella Patria e quella Bandiera ha sacrificato gli anni della gioventù ed in ultimo la vita venendo per questo insignito della medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione:

Benché ferito nel corso di un asperrimo combattimento persisteva nella lotta contro soverchianti forze nemiche che lo avevano accerchiato. Alle intimazioni di resa rispondeva a colpi di bombe a mano riuscendo a sfuggire alla cattura. In una successiva azione, dopo aver dato nuove prove di alto valore battendosi fino all’esaurimento delle munizioni, sopraffatto, scompariva nella mischia.

piastrina emidio vittorini