Economia

Lavoro in Abruzzo, 8mila occupati in più nel 2018 ma ripresa lontana

Lavoro in Abruzzo, occupati in aumento ma soffre il manifatturiero: 12mila posti di lavoro in meno rispetto a dieci anni fa. I dati

Lavoro in Abruzzo, nel 2018 recuperati quasi 8mila occupati rispetto al 2017, ma non riesce a riprendere i numeri degli anni precedenti la crisi economica.

I dati sono stati discussi nella sede della Cisl Abruzzo, alla presenza del professore Pino Mauro, economista e docente dell’Università D’Annunzio.

“C’è un segnale incoraggiante perché l’occupazione cresce di 8 mila unità con una percentuale dell’1,4% che rappresenta un dato al di sopra di quella nazionale. Questo è il dato confortante, ma all’interno però dell’occupazione vi sono settori che crescono di più – ha detto Pino Mauro – e altri che viceversa perdono occupati”

Lavoro in Abruzzo, soffre il manifatturiero: 12mila posti di lavoro in meno rispetto a dieci anni fa

Per esempio il manifatturiero dopo la grande spinta avuta negli anni precedenti, registra qualche segnale di sofferenza. Viceversa crescono il settore delle costruzioni e dei servizi. Se noi però prendiamo nel complesso
l’intero complesso occupazionale e lo confrontiamo con la fase pre crisi e cioè a dieci anni prima, ancora mancano all’appello 12 mila posti di lavoro e questo è il dato che va assolutamente evidenziato”.

Lavoro in Abruzzo, export e/è mezzi di trasporto

La seconda cosa da sottolineare – ha aggiunto Mauro – è che si conferma anche l’andamento trainante delle esportazioni che però assume sempre più il volto dei mezzi di trasporto. Oltre il 50% delle esportazioni è rappresentato dai mezzi di trasporto dei nostri operatori e questo significa che noi abbiamo un numero ristretto di operatori e abbiamo un ammontare di esportazioni molto elevato.

Quindi in definitiva, in un periodo di recessione, visto che i dati sul Pil nazionale parlano di una crescita fra lo 0,2 e 0,4%, credo che si debba operare assolutamente e con immediatezza su tre fronti: uno puntando sugli investimenti pubblici perché è l’unico modo per far crescere l’occupazione e affinché si possa mettere in atto un piano infrastrutturale; il secondo è quello di ripristinare un circuito virtuoso tra banche e imprese, fondamentale soprattutto per quelle imprese che hanno adottato sistemi di ristrutturazione e hanno bisogno di liquidità e infine la cosa più importante a medio termine è quella dell’innovazione perché la competitività oggi avviene fra territori più che fra Paesi, è  necessario che il territorio abruzzese subisca un processo di modernizzazione”.

Lavoro Abruzzo,l’appello della Cisl alla Regione

Il segretario interregionale della CISL Abruzzo-Molise Leo Malandra si rivolge alla Regione Abruzzo: “Il quadro della nostra regione è ancora negativo dal punto di vista occupazionale perché non riusciamo ancora a raggiungere i
livelli del 2008, e questo ci pone il tema che l’Abruzzo non può più attendere.

Vi sono programmazioni già predisposte alle quali il presidente Marsilio vuole dare un aggiornamento immediato. Ci
fa piacere aver sentito nel suo discorso programmatico che vuole creare tutte le condizioni per la partecipazione del sindacato e delle associazioni di categoria a riaggiornare la politica complessiva del nostro Abruzzo, e da questo punto di vista noi siamo disponibili al confronto, ma chiaramente l’Abruzzo non può più attendere. Abbiamo bisogno di Infrastrutturazioni, competitività del territorio, innovazione e sostegno al credito per le piccole imprese e quelle artigiane che rappresentano il tessuto che oggi ha bisogno di sostegno, come pure ha bisogno di sostegno la grande industria rispetto alle Infrastrutture che devono essere ammodernizzate.

Anche da questo punto di vista nel discorso del presidente Marsilio ci sono state parole incoraggianti, ora vedremo nei fatti – ha concluso il segretario Malandra – quando questi si realizzeranno nel più breve tempo possibile”