Regionali

Centrodestra per Marsilio, pienone a Pescara per la presentazione del programma

Pienone al Porto turistico di Pescara per la presentazione delle idee del centrodestra per Marsilio presidente. Gli interventi di amministratori e candidati

Pienone al Porto turistico di Pescara per la presentazione del centrodestra per Marsilio presidente.

In un padiglione pieno di amministratori, candidati e simpatizzanti, sfilano sul palco le esperienze, le speranze per un Abruzzo governato dal centrodestra e gli endorsement di diversi amministratori locali.

Le parole di Marco Marsilio

“L’Abruzzo merita impegno e coraggio, di idee che non hanno confini e vanno realizzate”.

Risponde alle parole di Rotondi, che ieri aveva “svelato” un presunto complotto tra Lega e 5Stelle:

“qualche fesso racconta di complotti che non esistono”.

Interviene poi sulla questione UDC:

“Dentro questa maggioranza ci sono persone per bene. Chi non mantiene la parola data, chi imbroglia ancor prima di cominciare non può far parte della nostra famiglia. In quella lista ci sono oltre 20 candidati per bene, che hanno diritto di correre e esercitare il proprio contributo”.

E infine, stoccata a chi lo accusa di non essere abruzzese:

“Accusa razzistella, quella di non essere abruzzese. Mio padre è andato a Roma perchè non trovava lavoro in Abruzzo. Ma un figlio di due abruzzesi è abruzzese e io lo sono”.

marsilio gente

Fra i primi ad intervenire sul palco, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi:

“Perchè Marco Marsilio? Perchè si è messo in gioco, ha lasciato una poltrona comoda a Roma per inseguire quella molto scomoda di Presidente della Regione. Marco Marsilio è generoso e coraggioso e questa terra ha bisogno di gente generosa e coraggiosa come lui”

Segue poi il presidente della Provincia Angelo Caruso

“E’ il capo di tutti. Marco Marsilio, le cui iniziali sono l’identità dell’Abruzzo: mari e monti. Sarà capace di dare una voce autorevole a tutte le forze sociali e politiche della regione con la terzietà che il centrodestra ha sempre avuto in contesti anche difficili. Ha bisogno di sostegno forte, autorevole e soprattutto sincero”

Ad intervenire anche Luigi D’Eramo, parlamentare aquilano della Lega:

“La sala gremita è la dimostrazione di un Abruzzo libero, forte e convinto che manderà a casa il peggiore governo regionale degli ultimi 30 anni. La sfida di oggi non è una sfida normale fra centrodestra e centrosinistra, ma fra due modelli di vita, due filosofie. Da una parte c’è il centrosinistra che ha dimenticato i valori importanti della sinistra, ha cancellato la lotta per gli ultimi, ha mortificato i territori, ha condannato i Tribunali minori alla chiusura, che ha chiuso i presidi ospedalieri delle aree interne. Dall’altra parte ci siamo noi, c’è Marsilio, una coalizione che vuole colmare il gap fra aree interne e costa, persegue l’obiettivo di mantenere aperti i servizi essenziali di tutte le zone in Abruzzo. Una coalizione che fa della meritocrazia una bandiera. Liberiamo questa Regione, andiamoci a prendere quello che ci spetta: apriremo quelle stanze che puzzano di una cattiva politica che nessuno di noi merita.

L’affondo del Presidente di Idea, Gaetano Quagliariello. Parla del mondo civico ma si esprime soprattutto sul caso politico Udc, definendo “clandestini” le due new entry (Scoccia e Olivieri) nella presentazione delle liste. “Marsilio, dai dignità ai candidati in buona fede”

“L’Abruzzo è messo male, sono stati 5 anni di disastro in ogni settore. Si è andati indietro: l’Abruzzo era il primo sud, non solo geograficamente ma perché ne era la locomotiva. Ora l’Abruzzo è nelle retrovie ed è colpa del centrosinistra. Quando sbaglia, la sinistra si nasconde: oggi lo fa dietro il civismo. Quel civismo, quei simboli non sono altro che un modo per non fare i conti con quello che hanno fatto. Il civismo è comunità: il centrosinistra ha distrutto la comunità e la solidarietà fra le comunità. E’ un crimine mettere contro costa e aree interne perché è la forza dell’Abruzzo”.

Ma l’affondo arriva quando il presidente di Idea parla di “clandestini

“Due clandestini sono saliti l’ultimo giorno nelle liste. Hai fatto bene, siamo tutti con te a dire che non ci saranno rapporti con loro né oggi né domani. Non saranno in maggioranza. Lo dico perché in quella lista c’è una tradizione di uomini liberi e forti. Essere liberi e forti vuol dire anche essere leali: rispettando gli accordi, si rispetta la persona e la sua centralità. Non daremo spazio a trasformismi e trasformazioni.
Consenti di dare dignità ai candidati in buona fede”