San gregorio

San Gregorio, non siamo tutti violenti

I residenti non ci stanno più e chiedono più legalità e più sicurezza nei confronti degli abusivi che non hanno voluto lasciare le proprie case in seguito all'ordinanza di sgombero e che oggi minacciano il sindaco

Non si placa la polemica tra i residenti di S.Gregorio ed il Comune dell’Aquila

 

Continuano le polemiche tra i residenti di S.Gregorio ed il Comune dell’Aquila, per via dell’ordinanza n°180 del 4 Novembre 2016  dell’ex Sindaco Massimo Cialente che ordinò lo sgombero di circa 30 alloggi popolari. Gran parte delle famiglie coinvolte da questo sgombero hanno accettato l’offerta di un appartamento nei progetti C.A.S.E e M.A.P. per far procedere i lavori per la riqualificazione del quartiere. Solo una minoranza di circa 8 nuclei familiari si sono opposti allo sgombero, nonostante tutti i ricorsi siano stati respinti, ed oggi non solo minacciano il sindaco con armi e violenze verbali ma da settimane si sono resi protagonisti di atti vandalici e aggressioni fisiche nei confronti dei residenti che hanno, a differenza loro, accettato di rispettare l’ordinanza di sgombero.

Non siamo tutti violenti

 

E’ questo il messaggio che lanciano i residenti di S.Gregorio che hanno accettato pacificamente l’ordinanza di sgombero, con la speranza che al più presto i lavori possano rimettere in sesto gli appartamenti gravemente danneggiati dal sisma. Di seguito riportiamo il comunicato che i residenti hanno inviato alla redazione del Capoluogo.it.
«Chiediamo trasparenza sulla vicenda delle case comunali di San. Gregorio. Nel quartiere prima del terremoto 6 aprile 2009 vi abitavano circa 110 famiglie. L’ex sindaco Cialente ha sistemato nei vari progetto C.A.S.E. e M.A.P. le famiglie del blocco centrale classificato “E” ed ha imposto a oltre 50 famiglie di rientrare negli alloggi classificate “A”. Per questi ultimi, prima che finisse il mandato, il 4 novembre 2016 emanò l’ordinanza di sgombero n° 180.  Circa 20 famiglie si sono opposte all’ordinanza facendo opposizione in tutti i gradi di giudizio che la legge concede. Tutti i ricorsi sono stati respinti. L’ultima sentenza è del Consiglio di Stato n°04005/2017 REG. PROV. CAU. n°05349/2017 REG.RIC pubblicata il 21/09/2017, ed ha respinto il ricorso e disposto che l’ordinanza doveva essere eseguita dall’ amministrazione. La maggioranza dei resistenti ha deciso allora di accettare l’alloggio nei progetti C.A.S.A. e M.A.P. e consentire l’inizio dei lavori per la riqualificazione del quartiere.
Una minoranza di 8 nuclei familiari, capeggiati da un ex dirigente regionale, continua ad opporsi e in deroga alle legge indossato i panni da Sceriffo arrivando perfino a minacciare l’amministrazione comunale con un video al limite della legalità . Dopo le denunce stanno cercando di smentire, dicendo che era tutto uno scherzo e che sono tutti brave persone, ma la realtà non è quella raccontata dagli sceriffi, perchè già in passato queste persone si sono rese responsabili di aggressioni fisiche e verbali, con atti vandalici e danni a proprietà privata nei confronti dei residenti che hanno accettato di rispettare la sentenza del consiglio di Stato e riposto fiducia nell’amministrazione comunale.»

Non ci fanno rientrare in casa

 

«Ad oggi queste famiglie che hanno lasciato gli alloggi – continua il comunicato dei residenti – non possono rientrare nei propri appartamenti di San. Gregorio per riprendere i propri averi perché il quartiere viene presidiato da questi sceriffi che minacciano chi si avvicina.  Addirittura in questo ultimo periodo lo hanno dotato di telecamere per controllare meglio il territorio. Ci chiediamo: con quali permessi hanno installato telecamere sugli alloggi assegnati ad altri? Le motivazioni che adottano per non lasciare gli alloggi sono inammissibili:

• 1)Affermano di aver messo in sicurezza gli alloggi. Ma essendo affittuari non possono procedere a lavori se non sono stati autorizzati dal comune che ne è proprietario
• 2)A spese loro hanno provveduto a chiudere le crepe con stucco e vernice con la formula del baratto amministrativo. Ma il comune non ha mai autorizzato i lavori tanto meno il baratto amministrativo
• 3)Chi ha certificato che le opere sono state fatte a regola?
• 4)A loro spese hanno provveduto a fare i carotaggi e le prove sismiche?
I signori divulgano bugie ed è bene che la società sappia che questi sceriffi hanno paura di lasciare le villette cielo terra dove pagano si e no pochi euro di affitto, senza pagare condominio, e molti sono pure morosi. Il verde e l’illuminazione pubblica è pagata dalla collettività, così come l’autospurgo che mensilmente svuota le fogne perchè l’impianto non è a norma. Tutti costi che pagano i cittadini aquilani.
Inoltre c’è da aggiungere che molti non vogliono lasciare l’alloggio perchè non hanno più i requisiti di legge per l’assegnazione di un nuovo alloggio popolare. Le famiglie che vogliono ritornare nei loro alloggi siti in quel quartiere sono la maggioranza, e vogliono ritornare in un ambiente sano, vivibile e sicuro
« Siamo fiduciosi – concludono i residenti – in un pronto intervento da parte dell’amministrazione affinchè si ripristini la legalità nel quartiere e si proceda all’immediata riqualificazione e al rientro degli aventi diritto.»