Gran sasso

Campo Imperatore, se questo è turismo

In materia di turismo sul Gran Sasso si tira a campare: ecco perché

Ecco Campo Imperatore oggi: Il Capoluogo in alta quota tra chiusure e turisti che scelgono, anche con servizi minimi, la vetta più alta dell’Appennino.

Si tenta di salvare la stagione estiva, dopo quella invernale che ha lasciato a molti l’amaro in bocca. Ne abbiamo parlato ampiamente ieri con una intervista a Dino Piagnatelli, il nuovo amministratore unico del Centro Turistico del Gran Sasso, che tenta di dare nuovo slancio alle attività “in quota”.

Ma questo non basta, lo sanno gli affezianati della montagna e anche gli operatori che molto hanno investito nelle loro attività sul Gran Sasso.

Ci vorrebbe una bacchetta magica di fronte alla visione dell’Hotel di Campo Imperatore “chiuso per restauro”. Si legge così sul biglietto bianco con scritta nera appiccicato all’ingresso della struttura alberghiera.

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Siamo davanti la principale struttura ricettiva dell’omonima stazione sciistica e punto di partenza per l’escursionismo sul versante occidentale del Gran Sasso, che custodisce nelle sue stanze anche un pezzo di storia italiana: fu la prigione di Benito Mussolini dal 28 agosto al 12 settembre 1943.
La chiusura per ristrutturazione straordinaria non è una novità, ma ciò che si percepisce davanti a questo palazzo realizzato negli anni trenta è “forte abbandono e degrado”- spiega Roberta Galeotti nella sua diretta Facebook.

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La ditta Feliciani, che gestisce vari hotel sulla nostra costa, non ha potuto aprire al pubblico. Così come accadde per l’imprenditore aquilano Pecilli che ha gestito la struttura per due anni. Non si tratta di decisioni poco lungimiranti, ma il tutto è legato a un fatto ben chiaro: qualunque imprenditore arrivi in un Hotel come questo si troverrebbe “intrappolato” in una gestione lampo, fatta sei mesi l’anno. Ergo, non avrà alcun interesse a programmare interventi di ristrutturazione che sono più che necessari.

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I bagni shock

I bagni lasciano a desiderare: gli unici disponibili sono quelli nel corridoio della Funivia che mancano di igiene e accoglienza.

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I turisti tornano

Intanto, tutt’intorno, il piazzale è pieno di auto e camper a dimostrazione che siamo seduti su un tesoro staordinario non sufficientemente sfruttato.

I turisti e gli affezionatissimi della montagna aquilana possono contare sull’Ostello che cerca di “accontentare” tutti, soprattutto negli affollati weekend, con i suoi cento posti a sedere e le sue 10 camere da letto. E poi ci sono loro, gli immancabili ambulanti che arrivano anche da fuori provincia, oltre che gli storici di Paganica con le loro salcicce, un gustoso pecorino e un buon Montepulciano.

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Le belle novità, dettate da Pignatelli, fanno sperare in un cambio di passo

Un “pacchetto” per rilanciare l’attività turistica sul Gran Sasso, quello proposto dal nuovo amministratore unico del CTGS, Pignatelli: «Sono state ripristinate le visite all’osservatorio, a partire da giovedì prossimo, – spiega Pignatelli ai microfoni del Capoluogo.it – mentre per i venerdì abbiamo organizzato “l’aperitivo in quota”» con pacchetti che comprendono sia la funivia che l’aperitivo a 12 euro. «Previsto anche intrattenimento. Abbiamo incentivato la presenza delle famiglie riducendo del 50% per il terzo e quarto famigliare. Stiamo anche organizzando concerti di qualità». Inoltre, gite in bike, con due punti (uno a valle e uno a monte), per escursioni anche con guide, abbonamenti stagionali a disposizione di operatori turistici e guide, «insomma, stiamo cercando di organizzare al meglio la stazione», passando anche per la riorganizzazione degli uffici.

Campo Imperatore, tornano i parcheggi a pagamento.

Dopo lo scarso successo degli anni passati, sul Gran Sasso torneranno anche i parcheggi a pagamento. «Quattro o cinque euro a giornata – ha spiegato Pignatelli – per finanziare i servizi. Non so se faremo in tempo, visto che c’è da riorganizzare tutto, ma forse riusciremo a partire già da questa estate». In reltà il parcheggio a pagamento era già stato sperimentato, con scarsi risultati: le auto, infatti, per evitare il pagamento del parcheggio venivano lasciate anche lungo la strada, con serpentoni lunghissimi che non agevolavano certo la circolazione stradale. Da verificare, quindi, come la questione verrà affrontata dalla nuova gestione.

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