La proposta

L’Aquila candidata alle Olimpiadi invernali 2026

Olimpiadi invernali 2026, Martino chiede a Giorgetti di candidare L'Aquila.

Antonio Martino (FI) scrive al sottosegretario Giorgetti per chiedere la candidatura dell’Aquila alle Olimpiadi invernali 2026: «Sarebbe sigillo Rinascita territorio segnato da sisma 2009».

«L’Aquila candidata per le Olimpiadi invernali del 2026 per il rilancio definitivo di una città e di un territorio segnati da un drammatico terremoto che nel 2009 ha commosso il mondo intero, attivando una vera e propria gara di solidarietà e sostegno. Sarebbe un messaggio di grande valore sportivo, politico e sociale, nel rispetto delle indicazioni date dal Governo al Coni». È questa la proposta formulata in una lettera inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti dal deputato di Forza Italia Antonio Martino, eletto nel collegio provinciale dell’Aquila.

Olimpiadi invernali a L’Aquila, Martino: «In linea con la filosofia indicata dal Governo del Cambiamento».

Martino scrive a Giorgetti dopo che quest’ultimo ha sottolineato che «il Governo darà sostegno alla candidatura italiana» invitando però il Coni e il suo presidente, Giovanni Malagò, a fare scelte condivise che valutino prioritariamente il contenimento dei costi. «La candidatura dell’Aquila – scrive Martino – si sposa perfettamente con la filosofia indicata dal Governo del Cambiamento nel quale ha un ruolo determinante la Lega, nostro alleato nella coalizione di centrodestra. L’Aquila e il suo comprensorio sono nel pieno della ricostruzione post terremoto, parliamo già di 15 miliardi di euro investiti dal Paese, può contare su stazioni invernali all’avanguardia, nei prossimi anni l’azione di rilancio entrerà nel vivo quindi lo svolgimento delle Olimpiadi invernali potrebbe rappresentare il sigillo alla Rinascita. Vogliamo sapere dal sottosegretario Giorgetti, perché no L’Aquila? Naturalmente, tutto ciò, senza nulla togliere alle autorevolissime candidature di Milano, Torino e Cortina».

Il parlamentare abruzzese conclude ricordando che «nel 2009, subito dopo il sisma del 6 aprile, il presidente Berlusconi, allora premier, non esitò a spostare dalla Maddalena, dove i lavori erano in stato avanzato, all’Aquila la sede del G8, un’azione che produsse un grande beneficio e ritorni economici e di immagine per un territorio in ginocchio per il drammatico evento».

Di Primio: «Sosteniamo la candidatura dell’Aquila».

D’accordo anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio: «Sosteniamo con forza la richiesta avanzata dall’On. Antonio Martino di candidare L’Aquila e l’Abruzzo alle Olimpiadi invernali del 2026. I nostri comprensori sciistici, per altro già testati in manifestazioni internazionali, gli adeguamenti che saranno eseguiti e la capacità di accoglienza delle nostre genti sono garanzia di successo di un prestigioso evento mondiale. La forza della candidatura di L’Aquila – prosegue il Sindaco Di Primio –  risiede nel grande senso simbolico che la stessa esprime. La nostra città capoluogo, con la sua ricostruzione, è infatti laboratorio ed esempio per l’intero mondo. Il recupero della città – evidenzia il Sindaco – non può che trovare nell’assegnazione delle Olimpiadi un suggello alla capacità e alla tenacia mostrata dopo il drammatico sisma del 2009. Le altre candidate italiane – Torino, Cortina, Milano – sono di indubbio valore ma L’Aquila e l’Abruzzo hanno tutte le carte in regole per competere ad armi pari. La candidatura del nostro capoluogo, infatti, si inserisce nel solco di quanto sottolineato dal Sottosegretario ovvero scelte condivise e contenimento dei costi. In più, e per questo ringrazio l’On. Martino per aver avanzato tale richiesta al Governo – continua il Sindaco – l’eventuale scelta del capoluogo abruzzese sarebbe anche l’ulteriore riconoscimento per chi, in questi anni, ha continuato a combattere quotidianamente per la rinascita della città. A differenza di altri sono certo che il Comune di L’Aquila e la stessa regione non avranno timori a lanciare la sfida alle altre concorrenti e a spendersi con ogni mezzo per ottenere il riconoscimento del Coni e del Governo».