Castelvecchio subequo

Vandali a scuola, crocifisso profanato

L'ombra del satanismo sugli atti vandalici alla scuola media di Castelvecchio Subequo. Scritte sui muri e crocifisso profanato.

Brutto episodio alla scuola media di Castelvecchio Subequo: vandali entrano nell’edificio scolastico e profanano un crocifisso. Scritte sataniche sui muri.

La speranza è che si tratti di una “ragazzata”, ma l’episodio avvenuto qualche giorno fa nella scuola media di Castelvecchio Subequo assume contorni inquietanti, per le profanazioni e le scritte ritrovate sui muri. Scritte sataniche e perfino un crocifisso profanato.

Vandali a scuola, la preoccupazione per il crocifisso profanato.

Non sono tanto i danni alla struttura a preoccupare, infatti i danneggiamenti risultano limitati: «Ci sono solo alcune cose fuori posto – ha spiegato su Facebook il sindaco Pietro Salutari – sono stati rovistati gli archivi scolastici e registri. Sono stati imbrattati alcuni banchi e le mura della palestra. È stata esposta denuncia contro ignoti presso la locale caserma dei carabinieri». Al di là dei danni materiali, però, sono proprio quelle scritte sui muri e la profanazione di un crocifisso (omessa dal post di Facebook per decenza dal sindaco, ma confermata ai microfoni del Capoluogo.it) a preoccupare. Sia le scritte che la profanazione dell’oggetto sacro (di cui anche noi – per decenza – ometteremo i particolari) infatti, rimandano all’inquietante mondo del satanismo.

Le indagini sull’incursione alla scuola media.

Saranno le indagini dei carabinieri a chiarire le responsabilità per l’accaduto e non è escluso che possano esserci novità nel breve periodo. I sospetti, infatti, sono concentrati su un gruppetto di giovanissimi che sarebbe stato visto nelle immediate vicinanze della scuola, prima della scoperta degli atti vandalici.

L’appello del sindaco: «State vicino ai vostri figli e siate vigili».

Accorato appello del sindaco di Castelvecchio Subequo, Pietro Salutari, che lancia un appello a genitori ed educatori: «La scuola è un’istituzione che va rispettata, chiunque osservi situazioni critiche tra i ragazzi è invitato a riferire. L’omertà non è una cultura da alimentare».