Lavoriamo per l'aquila

Call Center Inps, di nuovo posti a rischio

A rischio gli oltre 500 posti di lavoro aquilani. Lettera aperta ai Parlamentari aquilani e alle Istituzioni locali di Venanzio Cretarola, Presidente dell'associazione Lavoriamo per L’Aquila.

Un vero e proprio “scippo” di posti di lavoro.

Questo è ciò che teme Venanzio CretarolaPresidente dell’associazione Lavoriamo per L’Aquila, a seguito delle iniziative che Transcom e Almaviva portano avanti da molto tempo, “creando le condizioni per spostare facilmente centinaia di posti di lavoro in sedi diverse da quella dell’Aquila, nel caso vincessero la gara”.

«Si sono create le condizioni per mettere a rischio gli oltre 500 posti di lavoro aquilani, nel silenzio assordante delle istituzioni regionali e locali e dei sindacati confederali. Chi tace non è solo distratto: è colpevole.»

«Altrove invece le istituzioni invece si attivano eccome per “spostare” grandi quantità di posti di lavoro sulla medesima commessa.»

«Grazie alla battaglia condotta, quasi da sola, dall’associazione Lavoriamo per l’Aquila l’Inps ha formalmente comunicato che la Clausola sociale di garanzia occupazionale va applicata a 2.389 addetti alla data di maggio 2017, divisi fra 10 sedi.»

«Nel frattempo però Transcom – prosegue Cretarola -, attuale gestore capofila, coopera con Almaviva per consentirle di licenziare a dicembre 2016 circa 300 operatori addetti Inps nella sede di Roma e spostare la commessa a Napoli, dopo un accordo che riduce lo stipendio di quasi il 20 %, e quasi raddoppiando gli occupati precedenti su INPS.»

«A Lecce Transcom ha inserito nel 2016 lavoratori interinali a Lecce per sostituire i 300 licenziati di Almaviva. Oggi ne sono impiegati ancora oltre 140. Quindi oggi ci sono altre 2 sedi in Italia, Napoli e Lecce.»

«Inoltre da 3 mesi Transcom affida in subappalto una parte della commessa, con per ora 75 addetti sui 100  licenziati 2 anni fa, alla neo costituita società Netith, il cui direttore generale è l’ex dirigente Transcom ed ex responsabile della commessa Inps.»

«Quindi rispetto ai 2.389 addetti del 2017 ai quali Inps dovrebbe garantire la clausola sociale ce ne sono oggi circa 400 di più, quasi tutti a 20 ore settimanali – incalza Creatrola -. Aumentando il loro orario di lavoro settimanale riuscirebbero a coprire l’attività svolta finora dal personale aquilano, mettendoli con le spalle al muro.»

«Transcom, guarda caso, concorre alla Gara Inps come gregaria del Capofila Almaviva, e ha evitato di aumentare anche di poche unità gli occupati a L’Aquila, benché ce ne sia stata ampiamente l’opportunità.»

«Transcom però, siccome “ha sempre creduto nella forza delle persone di queste zone” e “nello spirito di celebrare la rinascita dei territori del cratere sismico partendo dal futuro” (come dichiarato alla stampa pochi giorni fa) regala matite e quaderni alle scuole di Montereale (il futuro, of course!). Non soldi suoi però: li ha chiesti ai suoi dipendenti. Foto con politici locali … Applausi … Sipario.»

 

«Nessuno fra Istituzioni e sindacati si preoccupa di chiedere a Inps – prima dell’aggiudicazione della gara in corso – conferma del mantenimento degli attuali volumi lavorativi, e di confermare comunque che la garanzia occupazionale si riferisce prioritariamente ai 2.389 e alle sedi indicate nei documenti di gara. Oggi ce ne sono 2 in più e Inps si è rifiutata di esigere il mantenimento delle sedi attuali e la continuità degli attuali contratti individuali di lavoro degli addetti, cosa che i sindacati confederali non hanno mai nemmeno chiesto.» conclude Cretarola.

«Come è possibile non porsi seri interrogativi sulle prospettive future per l’occupazione aquilana?»

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