L'intervista

Siria, missione incompiuta: il significato dell’attacco

"Questa non sarà la nuova guerra in Siria, credo sia finita qua per un motivo preciso: lì ci sono le basi russe, Trump farebbe la guerra per tre ribelli siriani? Scontrarsi con i russi, invece, è altra cosa, saremo alla terza guerra mondiale".

Siria, attacco di Usa, Regno Unito e Francia. Nella notte fra venerdì e sabato è scattata la rappresaglia militare contro il regime siriano per l’uso di armi chimiche contro la popolazione civile. Il Capoluogo vi propone un’analisi puntuale e dettagliata da parte di chi conosce bene il Medio Oriente, perché il sangue siriano gli scorre nelle vene e perché ha lasciato un pezzo di cuore nella terra martoriata.

Parla Mimmo Srour, ingegnere siriano che vive a L’Aquila da anni, ex sindaco di Sant’Eusanio e assessore regionale Rapporti con il Mediterraneo.

Cosa sta accadendo in Siria secondo Mimmo Srour?

Ne parliamo mentre il consiglio di sicurezza dell’Onu si è appena riunito. Proviamo a ricostruire queste ore in cui poche cose sembrano chiare. “Nessuno può dare per certa la presenza delle armi chimiche” afferma lapidario. “Ci hanno fatto vedere un filmato che può essere benissimo costruito ad hoc”.

Non è la guerra questa, credo sia finita qua

“Questa non sarà la nuova guerra in Siria, credo sia finita qua per un motivo preciso: lì ci sono le basi russe, Trump farebbe la guerra per tre ribelli siriani? Scontrarsi con i russi, invece, è altra cosa, saremo alla terza guerra mondiale.
La guerra vera è nell’America profonda: Donald Trump voleva un’azione molto più estesa in grado di mettere fuori gioco Assad. E così non è stato perché il suo segretario alla Difesa, Jim Mattis, ha consigliato di limitare l’azione per evitare qualsiasi confronto-scontro con le forze russe alleate di Assad”.

Il significato dell’attacco

“Trump lo ha fatto per salvare la faccia visto che ha più volte annunciato un attacco imminente, ma il Pentagono lo ha limitato nelle sue azioni anche con un contatto dietro le quinte con i russi. Pensate ai 18 missili della triplice allenaza deviati o abbattuti. E’ evidente l’ombra di un accordo, ma anche la tecnologia che entra in gioco. I russi sapevano dove andare a colpire sancendo la sconfitta dei tre paesi occidentali”. In queste ore quello che sta preoccupando molto è la riuscita della deviazione dei missili secondo Srour. “Avere la forza della tecnologia che entra nel cervello di un missile non è cosa da poco. Qui si accusano tecnologie russe e iraniane di aver spalleggiato i siriani. Pensate che questi ultimi hanno guardato dai palazzi lo “spettacolo”.

La Siria e il suo popolo vincente

“Non è mai legale attaccare, ma in questa circostanza non si è atteso nemmeno che l’Onu si pronunciasse. L’Occidente non è sincero, ha agito in una completa illegalità, con prepotenza e con l’arroganza tipica dei paesi coloniali. L’obiettivo era attaccare comunque, sono sette anni che ci provano a dividere la Siria utilizzando i terroristi islamici che arrivano da tutto il mondo. Ma la Siria si è stretta intorno al suo esercito, quindi è vincente. La Siria si farà distruggere pur di non stare sotto il regime islamico.
Anche il ruolo di Putin è stato determinante e straordinario, così come quello della chiesa ortodossa, ma è l’esercito di leva siriano che ce l’ha fatta. Altrimenti come fa a durare sette anni un esercito se intorno non ha la forza e l’appoggio del suo popolo?
E’ il popolo che ha capito il trucco e ha reagito. C’è una Siria laica che combatte eppure vogliono distruggere il paese più pacifico dell’Oriente in cui convivono 17 confessioni religiose tra cristiani e mussulmani”.

L’Occidente è cieco o non vuol vedere

“L’Occidente ancora non riesce a capire, nemmeno dopo la Libia, la Somalia, l’Afghanistan, dopo il Vietnam dove hanno bruciato uomini e foreste. Francesi e inglesi sono responsabili di migliaia e migliaia di morti nel mondo con il loro colonialismo.
Noi paghiamo le loro guerre e le loro invasioni con l’immigrazione, l’integrazione difficile, il terrorismo e la sicurezza che non c’è”.