Pausa caffe'

Blundo, il M5S di L’Aquila non si è suicidato

Blundo, senatrice uscente del Movimento 5 Stelle, ha deciso di non ricandidarsi. "Il Movimento 5 Stelle della nostra città ha bisogno di unità e identità". Il commento sulle elezioni politiche.

Oggi nello spazio di Pausa Caffé abbiamo ospite la senatrice uscente del Movimento 5 Stelle Enza Blundo che il 23 marzo lascerà definitivamente il parlamento e tornerà al suo lavoro, quello di insegnante.

“La cittadina nelle istituzioni” – così ama farsi definire Enza Blundo, senatrice uscente del Movimento 5 Stelle e vice presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, nell’intervista del direttore Roberta Galeotti commenta le elezioni appena passate.

Cos’è successo in città con il Movimento 5 Stelle?

“A L’Aquila è mancata l’unità, la capacità di stare sulla stessa barca. Non riusciamo a fare corpo a differenza di quello che accade sulla costa per esempio. E’ giusta la dialettica così come il confronto, ma le guerre interne non portano da nessuna parte”.

Per questo Blundo ha deciso di non ricandidarsi. “Il Movimento 5 Stelle della nostra città ha bisogno di unità e identità”.

Su Luigi Di Maio…

“Non sarà facile trovare una via d’uscita. Non voglio un movimento penta Pd o penta Lega. Non dobbiamo perdere la nostra specificità io credo che Luigi dovrà fare delle scelte, non so quanto gli sarà facile restare libero dai condizionamenti. In questo momento tutti i partiti dovrebbero capire di cosa ha bisogno l’Italia”.

Convegno con dibattito aperto al pubblico sulla tassazione della Banca d’Italia all’Aquila, per sabato 17 marzo, alle 10.30, nella sede del Comune di palazzo Fibbioni.

“Attualmente il circuito monetario della Banca Centrale Europea – ha spiegato la Blundo – attraverso il Quantitative Easing, ha generato grandi flussi di liquidità senza però dare troppo giovamento effettivo”. A seguito della risposta data alle due interrogazioni presentate a prima firma Blundo, la senatrice ha presentato la proposta di tassare in modo opportuno il reddito di emissione della Banca d’Italia.
Secondo Blundo, “questo permetterebbe di reperire le risorse finanziarie necessarie per la ripresa economica, dato che spetta al parlamento del singolo Stato stabilire le imposte da far pagare alle imprese e quindi anche alla Banca d’Italia. Il ruolo dell’Unione Europea, invece, è quello di vigilare sulle norme fiscali nazionali per garantire che siano coerenti con alcune sue politiche, come quelle volte a promuovere la crescita”.
“L’emendamento presentato al Senato in legge di bilancio chiedeva questa misura ed è stato respinto. Sull’accaduto e la fattibilità di questa proposta ne parleremo a L’Aquila con gli esperti e sono invitati tutti i cittadini che vorranno intervenire”, ha concluso a Blundo.