Entro l’anno telecamere di videosorveglianza nei comuni del cratere con l’obiettivo di contrastare i furti. I fondi, 2,3 milioni di euro, sono stati messi a disposizione dall’Usrc. “Comuni blindati e più sicurezza con un prodotto unico che arricchisce il territorio”.
Il sistema integrato di controllo dei furti e vandalismi, attraverso videocamere nei centri storici dei comuni del cratere, si concretizza. Costerà duemilioni e trecento mila euro e “sarà un prodotto unico che lasceremo al territorio”- afferma al Capoluogo il sindaco di Fagnano e coordinatore del progetto, Francesco D’Amore.
Sono passati quasi due anni dal primo tavolo, convocato nell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, dedicato ai temi “videosorveglianza e sicurezza”.
Solo qualche giorno fa è arrivata la buona notizia: è stata firmata la determina numero 59 “Accantonamento fondi del progetto Safe Community”.
Quest’anno cominceranno i lavori per l’istallazione delle telecamere di videosorveglianza con l’obiettivo preciso di blindare il territorio e contrastare i numerosi furti.
Proprio dal bisogno di sicurezza del territorio prende piede l’idea di D’Amore.
Il progetto – Telecamere con lettura a targhe, visore notturno, varchi sorvegliati: il tutto servirà anche per garantire un servizio di prevenzione oltre che di contrasto.
“Con l’architetto Alessia D’Annunzio siamo già a lavoro per visionare progetti dei comuni, inglobarli e farne un progetto unico di videosorvegliaza”- così il primo cittadino di Fagnano. “L’Area Omogenea numero 8, insieme a Prata D’Ansidonia che ha voluto accorparsi, farà un progetto unico. Gli altri comuni andranno avanti singolarmente”.
Ci sarà un server unico per il territorio dell’Area Omogenea 8, quindi nei comuni di Acciano, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo più Prata D’Ansidonia. Questo “vorrà dire meno telecamere per i nostri comuni, ma più potenti e con visori notturni che permettono la lettura di targhe. Non si esclude che sarà gestito dalla sala operativa dei Carabinieri, come avviene in altre città d’Italia, oppure da ditte private che con i Carabinieri avranno sempre un filo diretto. Tutto questo si chiama anche prevenzione”.