Cronaca

Redde rationem, prosciolti i Polisini

Prosciolti i gli imprenditori teramani Maurizio e Andrea Polisini dalle accuse di abuso d’ufficio e corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Redde rationem

I due Polisini, finiti agli arresti domiciliari nel luglio del 2015 assieme ad altre 15 persone indagate a piede libero sono stati prosciolti dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale dell’Aquila Adolfo Di Zenzo.

L’indagine della Procura della Repubblica aquilana ipotizza a vario titolo presunti appalti affidati direttamente grazie alle mazzette per puntellare gli edifici danneggiati nel terremoto 2009, un affaire da complessivi 500 milioni di euro, e ancora pagamenti gonfiati rispetto ai materiali impiegati e richieste di denaro per tacere, negli interrogatori ai pm, dettagli di alcune vicende illegali scoperte.

I termini processuali per entrambi erano stati sospesi per via della loro residenza nel Teramano, nel “cratere” del terremoto 2016; altri nove indagati, al contrario, sono già stati rinviati a giudizio e compariranno in udienza il 25 gennaio del prossimo anno.

I due imprenditori sono stati assistiti dai legali Fabrizio AcronzioGennaro Lettieri il quale ha dichiarato che “L’essere stati prosciolti in udienza preliminare senza neppure aver fatto ricorso a un rito alternativo come il giudizio abbreviato sta a significare la loro assoluta estraneità e l’indubbia innocenza”.

Archiviate inoltre le accuse per Umberto Di Prospero, assicuratore aquilano indagato per la stessa vicenda.

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