Spiragli inquietanti

Licenziamenti Intecs, le pressioni in Regione

I licenziamenti in tronco dei lavoratori della Intecs sarebbero stati utilizzati come ricatto per premere sulle istituzioni – Regione in particolare – ed ottenere dei finanziamenti pubblici.

E’ quanto denunciano le Rsu di Intecs L’Aquila e Fiom, in riferimento alle dichiarazioni riportate dal quotidiano online NewsTown: il protagonista è Marco Casucci, l’amministratore delegato e direttore generale di Intecs Solutions con delega in Intecs. Che davanti ai lavoratori del centro di ricerca di Pisa afferma: “Finché non succederà niente, la nostra posizione non cambierà di una virgola; tuttavia, abbiamo fiducia che qualcuno faccia qualcosa”.  “Hanno tre progetti in pancia, da febbraio – prosegue Casucci – facciano almeno vedere che vogliono fare qualcosa”.

Secondo l’indagine di Newstown, l’amministratore delegato di Intecs farebbe riferimento “ai tre progetti presentati in Regione che attengono ai bandi per l’assegnazione dei fondi Por Fesr 2014-2020; il primo, è stato presentato con Thales Alenia, LFoundry ed Elital per realizzare il progetto ‘Sathernus’; il secondo con Xecurity srl e LabTeq per sviluppare il programma ‘Urban, Home & Personal Security’; il terzo, con Leonardo spa e Reiss Romoli srl, Sintau e G&A Engineering srl per il progetto ‘Cyber Trainer'”.

Nell’incontro pisano Casucci afferma esplicitamente che l’azienda non è in una situazione così critica come affermato dai vertici Intecs pubblicamente ma mantenere tutti i 68 lavoratori è in ogni caso impossibile. Quindi, anche se i progetti venissero approvati in Regione, verrebbe riassunto comunque un numero limitato di dipendenti.

Da qui l’appello dei lavoratori alle istituzioni:

“Alla vigilia dell’incontro con l’azienda, fissato per domani, sulla procedura di chiusura del sito, i lavoratori e le RSU di Intecs-L’Aquila chiedono alle istituzioni locali di prendere le distanze da questi imprenditori, perché la complicata situazione dei ricercatori non può certo essere affrontata con simili interlocutori”.

Il sindacato Fiom rincara la dose:

La notizia di oggi non solo colpisce i ricercatori, ma è un’ offesa per l’intero territorio. (…) Ora più che mai c’è bisogno di atti concreti per spazzare via quanto c’è di sbagliato da questa città e dare spazio a tutti quegli imprenditori già esistenti o che intendano insediarsi nel nostro territorio con l’obiettivo di fare vera impresa valorizzando le competenze e non solo per i finanziamenti.

Interviene sulla vicenda la senatrice del PD Stefania Pezzopane:

Si tratta di dichiarazioni allucinanti, perché la preoccupazione per i lavoratori è tanta e le istituzioni non sono un bancomat. I ricercatori usati come scudo umano per ottenere risorse pubbliche? Su questa vicenda ho presentato un’interrogazione parlamentare.

Una giornata convulsa, al termine della quale arriva la smentita di Intecs.

In una nota delle 19, indirizzata anche alla redazione de Il Capoluogo, Intecs precisa quanto segue:

La Intecs smentisce nel modo più categorico quanto riportato in questi ultimi giorni da alcuni organi di stampa secondo i quali la Società starebbe attuando ricatti o pressioni nei confronti delle istituzioni regionali abruzzesi.
La Intecs sottolinea che l’avvio della procedura di licenziamento collettivo presso la sua sede de l’Aquila è un passo doloroso che l’Azienda ha fatto a valle di numerosi tentativi infruttuosi per evitarlo.
Confermiamo che la posizione della Intecs è quella indicata nella procedura in essere e rimandiamo alle sedi competenti il confronto con  le organizzazioni sindacali.

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