Concorsone

Ricostruzione, precari RIPAM si mobilitano

I precari della ricostruzione – vincitori di un concorso che per legge ha stabilito per loro l’assunzione a tempo indeterminato che però ancora non avviene – partiranno a breve con una mobilitazione che porterà al blocco di ogni attività legata alla ricostruzione post sisma 2009.

Lo annunciano in una nota i lavoratori Ripam UTR.

Lo strappo dopo aver appreso che la loro condizione di precarietà e mobilità obbligatoria durerà ancora diversi anni, oltre il 2021.

È quanto filtrato a margine dell’incontro tenutosi ieri a Roma tra il sottosegretario Paola De Micheli , la senatrice Stefania Pezzopane, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il coordinatore dei sindaci del Cratere Francesco Di Paolo.

Per i 72 lavoratori quindi stesse condizioni contrattuali create con la Legge Barca e stessa precarietà.

Per la prima volta nella Pubblica Amministrazione è stato creato un rapporto di lavoro a tempo determinato, per dipendenti vincitori di un concorso che per legge ha stabilito l’assunzione a tempo indeterminato.

scrivono nella nota i lavoratori.

Enorme rammarico per le conclusioni del tavolo tecnico-politico che hanno completamente disatteso l’impegno del Governo condiviso e firmato dalla stessa senatrice Stefania Pezzopane, come si legge nell’Ordine del Giorno n. G/2860/94/5 al DDL n. 2860, << far transitare il personale assunto ai sensi dell’articolo 67-ter, comma 5, del decreto-legge n. 83 del 2012, nei ruoli di altra amministrazione centrale con disponibilità dei ruoli ed inserimento immediato nei medesimi, sulla base di intese sottoscritte tra gli interessati Comuni e le organizzazioni sindacali di categoria, così come previsto per il personale assunto ai sensi del comma 6>>.

Si è perso di vista il riconoscimento del diritto minimo, insindacabile e imprescindibile per ogni lavoratore ad aver riconosciuta la dignità, la professionalità e la parità.

Ulteriore aggravante alla situazione, risulta essere il blocco della mobilità, nessuna possibilità di crescita e progressione professionale e la disparità di trattamento contrattuale rispetto agli idonei non vincitori dello stesso concorso, assunti in altre amministrazioni con regolare contratto a tempo indeterminato.

Se ciò non bastasse si aggiunge l’assurda discriminazione economica che dal 1 gennaio 2018 si concretizzerà a seguito del famigerato emendamento Castricone, che prevede l’equiparazione dei soli dipendenti degli Uffici Speciali di L’Aquila (USRA) e dei Comuni del Cratere (USRC) al trattamento economico previsto per il personale in servizio presso la Struttura del Commissario straordinario per il sisma 2016.

Infine, la decisione di avviare lo stato di agitazione:

Il personale Ripam di tutti gli Utr  non intende oltremodo attendere la risoluzione del problema del proprio contratto “precario” mediante plausibili quanto inaccoglibili emendamenti alla prossima manovra di bilancio, ed annuncia con effetto immediato l’imminente attivazione di tutte le modalità e procedure previste dalla legge per l’indizione dello stato di agitazione con l’interruzione di ogni attività legata alla ricostruzione privata dei 56 comuni del Cratere sismico 2009

Arriva a stretto giro la risposta della senatrice Pezzopane, che definisce l’incontro con la sottosegretaria De Micheli “un utile punto di partenza. La sottosegretaria ha preso dei primi impegni, da cui partire e su cui in queste ore stiamo insistendo per rafforzare le posizioni. È chiaro però che dopo l’approvazione del testo della legge di bilancio da parte del Cdm, inizia l’iter parlamentare in Senato e sarà battaglia da parte mia e di chi vorrà farla con me, su ciò che non sarà inserito nel testo del governo. Per quanto riguarda i lavoratori Ripam è stato proposto dalla struttura tecnica del governo che la legge di bilancio 2018, in preparazione, proroghi il termine per l’inserimento nelle piante organiche di questi lavoratori, con l’intento di preparare con i ministeri competenti e con i comuni, le province e la Regione una soluzione definitiva. Soluzione definitiva che è da sempre il mio obiettivo, come peraltro conferma un mio ordine del giorno specifico già approvato al Decreto Mezzogiorno, purtroppo nell’indifferenza di altre forze politiche. Quell’ordine del giorno traccia la strada ed impegna il governo.
Se non fosse soddisfacente quanto proporrà il governo nella legge di bilancio,presenterò emendamenti ad hoc. Ma userò anche altri provvedimenti e strumenti perché la situazione si risolva in un tempo breve. Il concorsone Ripam infatti, secondo le previsioni della Legge Barca, che voglio modificare, prevede che questi lavoratori siano a tempo indeterminato, ma che operino per la ricostruzione fino al 2020 e che dopo quella scadenza debbano essere riassorbiti da altri enti o entrare in lista di mobilità. La mobilitazione dei lavoratori è positiva perché servirà a sostenere l’obiettivo del mio impegno. Confermo poi quanto ho già detto sia a singoli lavoratori che alla rappresentanza Cgil: è utile incontrarci con le lavoratrici ed i lavoratori e con le organizzazioni sindacali e le istituzioni, perché ognuno faccia la propria parte.”

 

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