L'intervista

Cialente: L’Aquila ha bisogno di un sindaco ancora politico

“Nel momento in cui passi il testimone lo fai con un solo obiettivo: lo passi al meglio di quello che c’è. Io sto continuando a lavorare come un matto e sto mettendo tanta carne al fuoco” – così il sindaco Massimo Cialente al microfono di Vanni Biordi su Radio L’Aquila 1.
Le ultime settimane a Palazzo Fibbioni il primo cittadino non le passa con le mani in mano aspettando il successore.

“La città ha bisogno di un sindaco ancora politico con una serie di rapporti importanti fuori e in città”.

Il parere sui probabili candidati PD:

Lolli? “Una personalità molto forte, di una certa età, di una certa esperienza che potrebbe fare un’operazione molto bella che a me non hanno fatto fare: una giunta under 40. Giovane. Giovanissima”.
“Su Pietrucci credo che perdere la postazione regionale sia una grave perdita, visto che rappresenta in tutto e per tutto L’Aquila e non è sostituibile”.
Le primarie? “Quando feci le primarie nel 2007 eravamo in sei. Primarie importanti con personalità di spicco con una campagna elettorale fortissima e la città ne uscì interrogata. Io vinsi al primo turno”.

Gli ultimi eventi e la situazione che si è creata dopo gli allarmi dello sciame sismico “impongono una rilettura politica che sto facendo io e che poi toccherà al mio successore, magari con una nuova impronta”.

Ricostruzione e asse centrale: “Escludete gli edifici pubblici: Palazzo Margherita, Biblioteca, De Amicis, ex Eca per cui i tempi saranno lunghissimi.  Tutto il resto, già si vedono i palazzi ricostruiti, sarà completato nel 2017”.

“Da qui a tre anni e mezzo la città entro le mura sarà conclusa. Barattelli ha detto che la ricostruzione privata va sparata ed è giustissimo. Guardiamo la periferia dove il grosso è stato fatto e non per merito della legge Barca, la ricostruzione è partita prima”.

La ricostruzione nelle frazioni? “Non sono state abbandonate. Hanno dei problemi e c’è un cronoprogramma preciso. E’ difficilissimo recuperare le proprietà nei borghi. Stiamo recuperando tutto e di più, anche gli spazi comuni, i pagliai, le stalle. Nel momento in cui deve partire l’aggregato ci troviamo di fronte a beni non accatastati e quindi la struttura è suddivisa tra dieci eredi, alcuni magari stanno all’estero. Io non posso mettere le mani a casa tua se tu non mi dai l’ok. Stiamo cercando di risolvere questa situazione con la Pezzopane e la De Micheli”.

Sicurezza della città: “Sulla vulnerabilità è scoppiato un vero caos e qualcuno la strumentalizza in campagna elettorale. Le nostre abitazioni o sono cadute o hanno avuto danni oppure sono state classificate A e B.
Le strutture sono state messe in sicurezza. Ditemi voi qual è la città d’Italia che ha avuto questo miglioramento sismico? Noi oggi viviamo in una situazione di tranquillità”.

Come si evita lo spopolamento di questa città? La Grandi rischi si è messa al sicuro senza spiegare e articolare creando danni notevoli. Giovedì grasso non c’era un ragazzo in centro. L’Aquila è sicura dal punto di vista dell’edilizia. Adesso dobbiamo puntare sul rilancio economico”. [fm]