Post terremoto

Campotosto, nel limbo tra emergenza e futuro fotogallery video

[di Francesca Marchi foto in apertura di Campotosto esiste e resiste, video di Sergio Ciarrocca]

E’ passato un mese difficile per Campotosto e per le sue frazioni. Il 18 gennaio 4 scosse di terremoto hanno messo in ginocchio un’intera comunità. Emergenza su tutti i fronti.

La zona rossa è enorme: paesi inagibili all’80 per cento, come si legge dalle ordinanze del sindaco Luigi Cannavicci, e con un numero di edifici da demolire che sale di giorno in giorno.

Sono iniziate le operazioni di demolizione della chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche come chiesa di Santa Maria del Brugnoleto.

Le prime operazioni di demolizione, video di Sergio Ciarrocca: 

[L’edificio di culto, già danneggiato dal terremoto del 2009, è stato massacrato dal sisma del 18 gennaio scorso. La struttura era di edificazione relativamente recente, l’antica chiesa originaria, posizionata nella medesima collocazione, era infatti a sua volta caduta sotto i colpi di un altro sisma, quello che tra il 1950 e il 1951 devastò l’area del Gran Sasso e dei Monti della Laga].

TRA EMERGENZA E FUTURO: Campotosto, per gli effetti del sisma, ha dovuto rinunciare anche ad uno dei suoi luoghi simbolo: la piazza principale.
Il primo cittadino ha stabilito lo sgombero totale della piazza della Chiesa per fare spazio ai mezzi di soccorso.
Si ragiona sul futuro del territorio e sulla ricollocazione delle attività commerciali, anima economica del paese.
Una volta superato il periodo dell’emergenza, le attività commerciali saranno temporaneamente sistemate nell’area ex Comune/Asilo, dove sono già in corso i lavori di demolizione della struttura.

RIENTRA L’EMERGENZA DELLA DIGA: I campotostari non si immaginano senza il loro lago. “A maggio mentre i danni alle abitazioni saranno ancora lì in attesa di interventi, il lago vivrá comunque il suo corso naturale, sarà quasi al massimo invaso, bellissimo e pronto ad accogliere tutti coloro che vorranno godere delle sue meraviglie, anche per sostenere gli imprenditori locali! Basterebbe andare ed osservarlo, come sempre.
Infine, è stata definitivamente chiarita con forza la disinformazione relativa al “non problema” relativo alle dighe” – comunicano i pescatori del lago.

LA POPOLAZIONE CHE LOTTA: Un gruppo di campotostari, lo scorso 25 gennaio, al fine di mantenere accesi i riflettori sul paese, ha preso parte anche alla manifestazione romana ‘La scossa dei terremotati’ con lo slogan “Campotosto esiste e resiste”: un vero e proprio grido di aiuto rivolto all’Italia.

CAMPOTOSTO TORNA A SORRIDERE, DOMENICA FESTA DI CARNEVALE:  Ripartire dal sorriso dei bambini. L’iniziativa è in programma per domenica 26 febbraio, dalle ore 15 alle ore 17, nell’ex area giochi di via Roma, nei pressi del Coc di Campotosto.
La festa di Carnevale è stata organizzata, grazie al prezioso supporto dei residenti, da un gruppo di giovani originari del paese e raccolti intorno alla pagina Facebook “Campotosto Esiste e Resiste”, nata per favorire la rinascita del piccolo borgo montano affacciato sull’omonimo lago artificiale. L’obiettivo degli organizzatori è promuovere una giornata diversa dalle altre, che vedrà il colore dei coriandoli protagonista di un quadro purtroppo ancora in chiaroscuro.
«Apprezziamo molto l’iniziativa della festa di Carnevale, soprattutto perché sono proprio i ragazzi di Campotosto ad averla ideata e promossa in un momento molto difficile per tutti i residenti. Sarà un pomeriggio di allegria e condivisione», sottolinea il consigliere comunale Alberico Quintiliani.
L’invito a partecipare all’iniziativa è ovviamente esteso a tutti i bambini dell’area del cratere dell’Alto Aterno, ma non solo. Accolti a braccia aperte saranno le mamme e tutti i bimbi di Campotosto, Mascioni, Poggio Cancelli, Ortolano, Capitignano, Montereale, Amatrice, Accumoli e così via.
«La popolazione di Campotosto non vuole mollare – precisa con forza il consigliere Quintiliani – ma anzi cerca in tutti i modi di tornare ad un ritmo di vita normale, partendo proprio dai più semplici momenti d’aggregazione sul territorio locale. In particolare questa è un’iniziativa da lodare, perché coinvolge i più piccoli. Sarà importante – chiosa – ripeterne anche altre nel prossimo periodo. Partire dai bambini, nonostante la zona rossa e le relative demolizioni in atto, significa pensare anche al futuro e questo è fondamentale in vista della ricostruzione, che è il nostro obiettivo primario».

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