In centro

L’Aquila, i commercianti chiedono aiuto

L’economia che si impalla, i privati che tirano la cinghia, le partite iva in bilico. Tutti nel calderone dell’incertezza lavorativa. L’Aquila sta vivendo in questi giorni gli strascichi del terzo terremoto in otto anni.

Si reclama la presenza del Governo e di aiuti per chi si è fatto coraggio e ha investito in una “città difficile”.

Nel centro storico e non solo, si respira un’aria di precarietà, ma anche la forza di andare avanti.

Su Corso Federico II, dal lato della Villa Comunale, le attività lavorative risentono di una ‘nuova crisi’.

“Dopo le scosse il via vai di gente a cui ci aveva abituati il periodo natalizio non c’è più. La gente ha paura. Sembra essere tornati indietro. L’Aquila si è svuotata di nuovo come accaduto dopo Amatrice e Norcia” – analizza così la situazione uno dei dipendenti di Montadidos.

E’ ora di pranzo: i bar sono pressoché vuoti. “Il weekend che ci lasciamo alle spalle ha visto una città svuotata”- affermano le titolari del Bar del Corso riaperto da poco.

Non si perde d’animo Erina Panepucci, titolare dell’agenzia di viaggi Giramondo. “Con il terremoto ci dobbiamo convivere, questa parte del centro ricostruita è sicura”.

Sono passati mesi dalla presa di posizione dell’ex prefetto Alecci che aveva lanciato l’allarme sul centro storico “troppo pericoloso” tanto da decretare lo stop alle manifestazioni della Perdonanza e ai concerti jazz dell’anno appena passato.

Questa volta il centro resta aperto.

l'aquila dopo le scosse del 18 gennaio 2017

C’è chi aspetta il famoso bando Fare Centro. “E’ di strumenti economici che la città ha bisogno. Vogliamo risposte dallo Stato. Se muoiono gli artigiani, muore la città”.

La sensazione che traspare è che le necessità degli aquilani e quelle degli altri comuni coinvolti siano passate al secondo posto viste le altre emergenze che a livello mediatico hanno avuto un impatto maggiore, da Rigopiano all’elicottero del 118 precipitato a Campo Felice.

Proprio oggi, la comunità di Campotosto, il paese più colpito dal terremoto del 18 Gennaio,  ha manifestato a Roma. “Non abbandonateci” – hanno gridato al Governo. [leggi: L’urlo di Campotosto a Roma: non abbandonateci]

l'aquila dopo le scosse del 18 gennaio 2017

Anche Flavio Macchiagodena, titolare de Il Vicoletto, la struttura ricettiva in Via del Gatto, vede L’Aquila ‘cambiata’ dalle ultime scosse: “Giorni difficili questi, soprattutto dopo i numeri positivi di Natale ed Epifania”.

l'aquila dopo le scosse del 18 gennaio 2017

I giovani non lasciano il centro, nemmeno nel fine settimana successivo alle scosse. L’Aquila ha voglia di normalità.

 

 

 

 

 

 

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