Comune

Piscina comunale di Avezzano, concessione scaduta

di L.S.

Piscina comunale di Avezzano, concessione scaduta da tre anni. Mala gestione Di Pangrazio. 

Sempre più inquietante la vicenda della gara d’appalto relativa alla concessione della piscina comunale di Avezzano. Un esempio da manuale di cattiva e non trasparente amministrazione della cosa pubblica.

I fatti: la concessione d’uso della piscina comunale alla FIN è scaduta addirittura nel 2013. Da tale data il Sindaco Di Pangrazio ha eluso ogni richiesta dell’opposizione e degli operatori economici della città, ha alzato un muro di gomma impenetrabile, e, come solo lui sa fare, ha finito per procrastinare all’infinito e non decidere niente (come per tante altre questioni importanti, dall’isola pedonale in poi). Il Sindaco, per giustificare non giustificabili ritardi, se l’è presa addirittura con la burocrazia, ha chiamato in causa le nuove normative anticorruzione ed il nuovo codice degli appalti che, con la vicenda della piscina non c’entrano assolutamente nulla. Come non c’entrano nulla con la mancata realizzazione di opere ed appalti promesse, finanziate ma non realizzate: rifacimento di Piazza Risorgimento con annessa nuova Fontana monumentale, appalto verde pubblico, ecc ecc.

Alla scadenza della concessione (2013) il Comune non ha proceduto con la tempestività richiesta dalla buona amministrazione con un bando di gara e neppure è rientrato in possesso di un bene di proprietà dei cittadini. Come acutamente osservato da Lorenzo De Cesare, il Sindaco “ha permesso ad un privato di continuare a gestire la piscina comunale senza pagare alcun canone al Comune”.

Il Sindaco si è pervicacemente rifiutato di fornire giustificazione a questi assurdi comportamenti, tant’è che una società sportiva privata di Avezzano, “La Pineta”, ha dovuto fare ricorso al giudice amministrativo contro l’incredibile ritardo dell’Amministrazione. Ed il Tar ha sanzionato il “comportamento inerte” del Comune guidato dal supermanager pubblico Di Pangrazio ed ha obbligato il Comune ad inviare una relazione sul punto. Solo dopo l’ordinanza del Tar (che ha pure condannato il Comune, ovvero noi cittadini, a pagare le spese), il Sindaco ci ha messo una pezza a colori, anche per scongiurare l’arrivo di un commissario, ed ha iniziato con tre anni di ritardo (tre anni!!!) la procedura di gara.

La storia è finita qua? Ma neppure per sogno. Il Sindaco continua a non dire, ad eludere, a fuggire dal quesito principe: perché il Comune non rientra in possesso della piscina comunale, che è un bene dei cittadini? C’è forse qualche interesse a consentire al soggetto privato Fin di continuare ad incassare senza riversare il canone al Comune?

La vicenda è sempre più inquietante. Nonostante ci sia una procedura di gara in corso, la Fin, da tre anni, senza pagare alcun canone e pagando inoltre un costo ridicolo per il consumo di acqua Cam, continua indisturbata la sua attività all’interno della piscina di Borgo Pineta.

Su questa pagina triste di malagestio della Giunta Di Pangrazio, si sono scatenate le opposizioni, con interpellanze ed articoli di stampa che hanno evidenziato gli interrogativi e i lati oscuri, ma nessuna autorità di controllo, né la Procura di Avezzano ritengono di dover muovere un dito, se non altro per fare chiarezza.

Una vicenda da “scherzi a parte” che comporta oneri e mancati guadagni per la città intera. Ed il nuovo bando che fine ha fatto? Nella consapevolezza di operare nella assoluta impunità, anche su questo il Sindaco se la sta prendendo comoda. Ma comoda comoda. Infatti all’autorità di controllo sugli appalti pubblici nulla ne sanno. La Fin, intanto, sentitamente ringrazia.

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