Leucemie

Cellule non-self per la cura delle leucemie

L’Aquila è al top nelle ricerche per i trapianti di cellule staminali, finalizzate alla cura di leucemie e linfomi. Il Centro Regionale di Immunoligia e tipizzazione tissutale del San Salvatore ha compiuto, infatti, nello scorso anno 26.500 anilisi di compatibilità generica, dato l’ok a 70 trapianti di cellule, effettuati in Abruzzo e Marche e registrato 5.500 accessi l’anno di utenti. E si appresta, nei prossimi giorni, ad ospitare un prestigioso simposio queste tematiche – il 23esimo congresso nazionale dal titolo: ‘La tolleranza immunologica nel futuro dei trapianti’, in programma dal 6 all’8 ottobre –  cui prenderà parte anche Marcelo Fernandez Vina, uno dei massimi studiosi mondiali della disciplina. ‘Addestrare’ le cellule ad accettare quelle di un estraneo, anche se geneticamente non perfettamente compatibile, con l’intento di ridurre sempre più i farmaci immunosoppressivi,  utilizzati nei trapianti sia di organi solidi sia di  cellule emopoietiche staminali che servono a curare gravi malattie del sangue. quali le analisi di compatibilità genetica del San Salvatore (necessarie per effettuare i trapianti di cellule staminali) hanno validità in tutto in mondo. “La sfida del futuro” – dichiara Papola, responsabile del Centro di Immunologia – che noi abbiamo da tempo avviato, riguarda la possibilità di fare in modo che l’organismo “riconosca” come proprie cellule di altri soggetti, senza dover cercare ogni volta donatori che abbiano caratteristiche perfettamente compatibili con quelle del soggetto a cui le cellule staminali vengono trapiantate per curare leucemie, linfomi e altre patologie. Insomma, l’obiettivo è attivare, tramite studi che sono per ora in fase embrionale, meccanismi naturali dell’organismo che consentano di accettare cellule non-self e che possano avere anche applicazioni nella terapia dei tumori”.