Turismo

Roccaraso cresce, il Gran Sasso raccoglie firme

Un turismo a due velocità.
Da un lato c’è Roccaraso, dove i lavori procedono spediti per creare il sistema d’innevamento programmato più grande d’Italia,che coprirà ben 80 chilometri di piste promettendo una stagione invernale invidiabile. Oltre alla nuova cabinovia. Dall’altro lato c’è il Gran Sasso con il suo complicato rilancio turistico. Proprio in questi giorni si raccolgono firme tra i cittadini per rimodulare i confini del Parco e di alcune zone del sito di interesse comunitario. 

(leggi: Il futuro del Gran Sasso, raccolta firme)

Una montagna in ‘espansione’ e un’altra che per ora può solo raccogliere firme, per due petizioni, e sperare in un referendum.

Roccaraso costruisce, il Gran Sasso ‘possiede per natura’. La neve naturale sulla cima più alta degli appennini è invidiata da tutte le altre stazioni sciistiche della penisola. Eppure mancano i progetti. Le potenzialità ci sono, ma non vengono sfruttate. “A Campo Imperatore basterebbe un impiantino movibile di neve artificiale per aprire i primi di ottobre” – dichiara al Capoluogo Luigi Faccia, direttore della Scuola di Sci di Assergi. La prossima stagione? “E’ affidata al caso e al bel tempo e non alla programmazione, come sempre”.

UNO SGUARDO A ROCCARASO—– 29 chilometri di nuovi tubi, la realizzazione di un bacino idrico a Monte Pratello, l’ampliamento di quelli di Pizzalto e dell’Aremogna, la possibilità di innevare 80 chilometri di piste del comprensorio sciistico con l’utilizzo dei nuovi cannoni di ultima generazione ad alto rendimento e a basso consumo energetico. Non ci saranno soltanto le due nuove cabinovie a dieci posti tra le grandi novità che quest’anno gli amanti del circo bianco troveranno nel comprensorio sciistico dell’Alto Sangro.

A novembre, saranno infatti completati i lavori di potenziamento del sistema di innevamento programmato. Lavori per quasi sei milioni di euro, finanziati dal Par Fas 2007-2013 e appaltati dalla Comunità montana dell’Alto Sangro, che permetteranno “al già imponente sistema di innevamento programmato del comprensorio di diventare il più grande d’Italia”. Il direttore dei lavori, Marco Cordeschi, ha spiegato che il nuovo lago di Monte Pratello (realizzato a quota 1840 metri), studiato con il progetto di ricerca industriale Sae (Sicurezza–Ambiente–Energia), “renderà possibile innevare ‘a gravità’ – cioè senza l’impiego di impianti elettromeccanici di pompaggio – un’ampia zona dell’area sciistica sottostante ottenendo migliori rendimenti di produzione, riduzione dei costi elettrici e del consumo di risorse idriche”. Cordeschi ha anche sottolineato che “il potenziamento delle linee di produzione, con oltre 29 chilometri di nuove tubazioni per aria ed acqua, garantirà un innevamento più rapido e completo dell’intera area sciabile, coprendo interamente un’area effettiva di oltre 80 chilometri di piste da sci di ogni grado di difficoltà a quote variabili tra 1400 e 2100 metri”. Strategici saranno anche i nuovi cannoni. “Sono generatori di neve – ha concluso Cordeschi – prodotti dall’ azienda leader mondiale del settore che assegneranno al sistema di innevamento caratteristiche di assoluta modernità in termini di rendimenti e tempi di produzione neve, riduzione delle risorse energetiche impegnate, flessibilità di uso e di gestione”. Interventi che già a dicembre permetteranno alle migliaia di sciatori che sceglieranno il più grande e funzionale comprensorio sciistico dell’appennino, di trovare tutte le piste aperte e perfettamente innevate.

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