Turismo

Il Vasto, meta turistica o circuito da motoGP fotogallery

Quando si sciolgono le nevi ed i pastori riportano il bestiame sulle montagne del Gran Sasso, si apre la strada provinciale 86 ‘Del Vasto’ che collega da un lato Assergi al Valico delle Capannelle e dall’altro Arischia a Campotosto. La strada panoramica è frequentata da molti sportivi che in bici o a cavallo percorrono i chilometri di strada apprezzandone i colori ed i profumi, ma i tornanti e le strade poco affollate attraggono anche i motociclisti più spericolati che sempre più spesso affrontano quelle strade come se fossero su piste da gara.

lago racollo

Si ripropone, anche quest’anno, il problema della sicurezza sulle strade più isolate e meno controllate dalle forze dell’ordine dell’Aquila che devono sorvegliare migliaia di chilometri di strade nell’intera provincia. Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, dopo l’incidente mortale avvenuto domenica alle Capannelle in cui ha perso la vita un giovane motociclista, ha chiesto un incontro urgente al presidente della Provincia di L’Aquila Antonio De Crescentis, al Prefetto Francesco Alecci ed al Capo Compartimento dell’ANAS Abruzzo Antonio Marasco, al fine di «definire una strategia che contenga l’uso spericolato da parte dei motociclisti».

Il Vasto resta uno dei percorsi più suggestivi del Gran Sasso, cui fanno eco tutti gli scorci panoramici della stupenda montagna: dai piani di Fugno, a Fonte Vetica, dal Lago Racollo ai Valloni dove furono girati i film di Bud Spencer. Una montagna suggestiva, ma anche molto impegnativa e pericolosa, che regala emozioni profonde ai viaggiatori più attenti che sanno cogliere le poiane o i falchi in volo; che sanno osservare con rispettoso silenzio il bestiame al pascolo e che sanno apprezzare il profumo della storia tramandata da ogni sasso, rifugio o chiesola che si incontra.

Dal Vasto si possono visitare la Chiesa della Jenca o la Masseria Cappelli, una stupenda struttura di proprietà del Comune di L’Aquila, attraversata dal fiume a 1125 mt slm, fornita di tavoli da pic nic e circondata da prati e da un enorme bosco di faggi.

il vasto

Il turismo sul Gran Sasso andrebbe favorito in ogni modo al fine di aprire al mondo la meraviglia dei paesaggi, il fascino dei borghi e l’esperienza enogastronomica dell’antica tradizione abruzzese.

Gli ettari di montagne incontaminate andrebbero restituiti ai pastori, veri titolari delle montagne d’Abruzzo. La pastorizia è stata distrutta da una politica industriale malata che ha ostacolato e reso impossibile la vita agli allevatori, non solo d’Abruzzo.

Il 5 agosto, intanto, si ripropone la 57a Mostra Ovina di Campo Imperatore, che potrebbe essere l’occasione per tornare a visitare il Gran Sasso, percorrere il Vasto fino alle Capannelle e poi, perchè no, terminare il giro passando per Campotosto ed Amatrice.

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