Caso disabili roseto

Insegniamo ai nostri figli la diversità

Va in vacanza con la famiglia in un villaggio turistico di Roseto degli Abruzzi e si lamenta della presenza di disabili, minacciando anche vie legali contro i responsabili della struttura. E lo fa dichiarandolo al mondo intero scrivendo una recensione sul sito online Tripadvisor. (‘Troppi disabili’: protesta choc al Lido D’Abruzzo)
Lo avevamo documentato ieri dopo la segnalazione dalla giornalista Selvaggia Lucarelli sulla sua pagina Facebook. Più di 14 mila condivisioni e oltre 33 mila like. Oggi arriva la risposta all’utente anonimo Cico33 da parte di un aquilano: Alfredo Titani, Referente dei Genitori Special Olympics e padre di un ragazzo disabile. In quei giorni era ospite nella struttura proprio in occasione del Campus organizzato dal Rotary Abruzzo e Molise.

Egregio sig. Cico33, il mio nome è Alfredo Titani, genitore di Stefano, ragazzo disabile dell’Aquila che dal 29 maggio al 4 giugno scorsi è stato ospite  presso la struttura alberghiera Lido d’Abruzzo di Roseto degli Abruzzi per un Campus organizzato dal Rotary Abruzzo e Molise. Ho letto la sua recensione  online come utente Tripadvisor, sulla citata struttura alberghiera nella quale ha trascorso delle vacanze negli stessi giorni, nella quale ipotizza un mancato divertimento dei suoi figli a causa della presenza di una miriade di disabili che ne hanno turbato le giornate a causa dello spettacolo di sofferenza offerto. Io mi permetto invece di vederla diversamente: Il giorno 2 giugno io ero a Roseto, insieme ad altre decine di genitori dall’Aquila, dove abbiamo promosso  il programma Special Olympics che si prefigge di far praticare sport, qualunque sport,  alle persone disabili con il fine di aumentarne l’autostima e l’indipendenza; tra le varie iniziative sportive dimostrative proposte, lei senz’altro ricorderà giochi con birilli e bocce, giochi con i cerchi ed anche una partitella di pallone per promuovere il calcio,  alle ore 16,00 nel piazzale antistante il ristorante tra due squadre improvvisate e formate da nostri ragazzi disabili e ragazzi “normali”;  abbiamo avuto molte richieste di partecipazione alla partitella, molti ragazzi che hanno giocato a pallone con noi, divertendosi; spero tanto che anche i suoi figli hanno giocato a pallone con il mio. Sig. Cico33, non so se i suoi figli, nel soggiorno di Roseto, si siano divertiti, ma sono certo che, nel periodo trascorso nel Villaggio, sono cresciuti; hanno visto cose che di solito la televisione non mostra, cose che lei si affanna a risparmiargli anche dal vivo, forse perché convinto che la sofferenza non le appartiene, arrivando persino a pensare di spostare le sue vacanze, pur di  negarne la visione ai loro occhi. Io sono un padre come lei; anch’io devo insegnare a mio figlio cosa è la vita, prima di andarmene. Io devo insegnargli cose elementari che per gli altri ragazzi sono ovvie, mentre lei invece che ha dei figli normali, ha il dovere di formare delle persone che da adulte contribuiranno a rendere migliore questo mondo, anche e soprattutto accettando la diversità, considerando “persona” anche chi si muove in carrozzella o semplicemente non è capace di procurarsi un amico.
Auguro tutto il bene possibile ai suoi figli.

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