Regione abruzzo

AntiFrode a caro prezzo

di Lilli Mandara per Maperò*  Anti Frode a caro prezzo

Convegni anti-frode organizzati dall’Ipa (il programma di cooperazione transfrontaliero affidato alla Regione Abruzzo) sull’una e l’altra sponda dell’Adriatico con costi vertiginosi.
Convegni anti-frode ideati dalla responsabile dell’Ipa Paola Di Salvatore che li ha portati in tournée in tutta la Macroregione. Insomma, sembra che a partire dal 2013 gli Stati dell’Unione Europea abbiano segnalato frodi ai danni del bilancio Ue per un importo pari a 309,1 milioni di euro. E così, di frodi e di irregolarità nei Programmi di cooperazione territoriale europea, insieme alla corretta gestione dei flussi finanziari europei si è cominciato a parlare da qualche mese in giro per le sponde dell’Adriatico e se n’è parlato per la verità anche a Roma nell’aprile scorso. Repetita iuvant, certo. Ma a caro prezzo.
Adesso in effetti l’Audit vuole verificare quanto ci costano questi convegni e se il gioco vale la candela.
Per esempio: il convegno anti-frode di Dubrovnik, che si è svolto parallelamente ai famosi Open Day che hanno scatenato l’ira di Bruxelles e del direttore generale Walter Deffaa, è costato quasi ventimila euro, per la precisione 19.033 euro. Il convegno di Roma di aprile scorso, un giorno solo di lavori, 11.490; il convegno di Mostar, anche qui un solo giorno di lavori, 12.696,91 più Iva; quello di Tirana 3.714. Ma se consideriamo anche la realizzazione del sito Ipa, tra l’altro collegato a quello di Abruzzo sviluppo ma affidato all’esterno, dobbiamo aggiungere altri 1.440 euro. Circa 50 mila euro per quattro convegni anti-frode. Convegni che vengono documentati con servizi video e fotografici e per i quali si acquistano anche gadget: è successo a Dubrovnik, con Abruzzo sviluppo impegnato a comprare la bellezza di 1.280 euro di gadget per mille persone (quando hanno partecipato in meno di 200), con tanto di logo e data, e quindi inutilizzabili in altre occasioni.
Adesso, è probabile che Abruzzo sviluppo segua procedure regolari per l’organizzazione dei convegni, acquisendo preventivi (almeno cinque) e decidendo per il meno caro. Ma è anche vero che spessissimo queste iniziative, con tanto di fiori, addobbi, brochure, interpreti, fotografi, welcome coffee e light lunch, vengono appaltate sul filo delle ore e l’organizzazione affidata direttamente in loco, secondo criteri difficili da mettere a fuoco. Ma in ogni caso l’Audit dovrà verificare la congruità delle spese, gadget compresi e anche l’opportunità delle iniziative.

A tutte queste spese bisogna anche aggiungere i costi di viaggio, voli e soggiorno, oltre le diarie, dello staff IPa. Insomma, belle somme.