Politica

Sanità e Sacci, consiglio regionale infuocato

di Eleonora Falci

Il consiglio regionale straordinario di oggi era stato richiesto dal centrodestra settimane fa  per parlare del riordino della rete ospedaliera, dell’uscita dal commissariamento (finalmente arrivata nella tarda serata di ieri) e della costruzione del mega presidio ospedaliero di Chieti targato Maltauro, iniziativa questa del Movimento 5 Stelle.

Ma le vertenze lavorative ancora una volta piombano pesantemente nella cronaca politica regionale, tanto più se la Regione è coinvolta in una trattativa che, arenatasi, potrebbe portare alla perdita di centinaia di posti di lavoro: è il caso della Sacci di cui vi abbiamo parlato nelle scorse ore (Sacci e H3G, svaniscono 500 posti). Nell’ultima Giunta è saltata l’approvazione di una delibera che avrebbe potuto consentire a Sacci di continuare a lavorare nello stabilimento di Cagnano.

Questo pomeriggio, a partire dalle 15:30, ora di convocazione del consiglio, il sindaco di Cagnano Amiterno e l’Amministrazione Comunale saranno con i lavoratori della Sacci/Cementir davanti all’Emiciclo per un presidio che intende non solo sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche per ribadire l’impegno delle istituzioni locali affinché la vicenda si risolva positivamente e nel più breve tempo possibile.

Peraltro, negli appuntamenti odierni del presidente Luciano D’Alfonso, c’era proprio un appuntamento con il presidente della Cementir, Mario Ciliberto, braccio destro del Presidente Caltagirone. “La Cementir è presente in 15 Paesi ed è il più grande produttore ed esportatore al mondo nel settore del cemento bianco. Sarà l’occasione per parlare della Sacci di Cagnano Amiterno e del sito di Pescara.” scriveva stamattina sulla sua pagina fb il presidente della Regione.

Ma tornando al tema per cui è stato convocato il consiglio regionale, la sanità, il centrodestra alza i toni: “Il documento varato dal Commissario D’Alfonso – si legge in una nota dei consiglieri di centrodestra –  massacra pesantemente le aree interne, metà del nostro territorio, in particolare nella provincia aquilana e in quella pescarese. Sono stati accettati supinamente e passivamente i dettami del Decreto Lorenzin senza nessun tentativo di contrattazione nonostante l’Abruzzo fosse nelle condizioni di farlo grazie ai risultati ottenuti dalla Giunta Chiodi. Verranno declassati a ospedali di base, che tradotto vuol dire molti meno servizi degli attuali, Sulmona, Atri, Giulianova e Sant’Omero. Saranno declassati di fatto a poli ambulatoriali di montagna, chiamati ospedali di aree svantaggiate, sprovvisti dei Pronto soccorso, Castel di Sangro, Popoli e Penne, così come Atessa e Ortona diventeranno dependance degli ospedali Chieti e/o Lanciano. Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele – proseguono i consiglieri – resta in vigore la programmazione varata dalla Giunta Chiodi con buona pace di tutti quei rappresentanti del centrosinistra che l’avevano critica e osteggiata. Nel corso della seduta di mercoledì – annucia infine la nota – dimostreremo invece come si poteva elaborare un piano che non massacrasse così pesantemente i nostri territori e che avesse un minor impatto sul diritto alla salute dei cittadini abruzzesi”.

Pronta la risposta di Paolucci che peraltro oggi, prima del consiglio regionale, terrà una conferenza stampa per esporre i risultati del tavolo di ieri con il quale si è sancita l’uscita dal commissariamento: “Le dichiarazioni di Forza Italia sul piano di riqualificazione sono destituite di ogni fondamento, prive di qualsiasi informazione sanitaria corretta, e volte solo a alimentare paure nei cittadini con l’obiettivo di cercare il voto e il consenso, oltre a essere prive di qualunque proposta che metta al centro l’esito delle cure e dunque la salute della gente.

Prosegue poi l’Assessore:  “Nel piano di riordino della rete ospedaliera  vengono rispettati sia gli standard di sicurezza nelle reti tempo-dipendenti e salvavita, sia i livelli assistenziali a servizio delle aree interne, che non sono state affatto penalizzate. La provincia dell’Aquila, a esempio, in termini di posti letto passa da 753 a 804: L’Aquila è Stroke Unit di secondo livello con la neurochirurgia. Avezzano entra a far parte della rete Ima, con la quinta emodinamica, mentre la Valle Peligna, con il presidio ospedaliero di Sulmona, fa parte sia della rete Ima, con un’unità di terapia intensiva coronarica, sia della rete di assistenza per l’ictus. Il presidio di Castel di Sangro, in area disagiata, avrà la conferma di un pronto soccorso con tutti i servizi di supporto, la possibilità di ricovero ospedaliero e di interventi in chirurgia e ortopedia, che avranno lo stesso livello di complessità che il presidio svolgeva negli anni passati. Sono assolutamente convinto che i Livelli Essenziali di Assistenza sono in costante aumento in questa Regione e presto la diffusione dei dati darà certamente ragione al lavoro che si sta portando avanti”

 

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