Giudiziaria

Appalti asl abruzzesi, tutti assolti

Il Tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Rossana Villani, oggi pomeriggio, ha assolto “perché il fatto non sussiste” i tre imputati del processo relativo all’operazione di affidamento del brokeraggio delle Asl abruzzesi e alle presunte interferenze esercitate in merito alla compravendita di un terreno, sul quale la Asl avrebbe dovuto trasferire i nuovi uffici amministrativi.

Si tratta dell’ex assessore regionale Italo Mileti e dell’ex amministratore della Fira Claudio D’Alesio, accusati di millantato credito, e dell’ex funzionario regionale Enzo Mancinelli, accusato di corruzione.

Il pm Gennaro Varone aveva chiesto una pena complessiva di 11 anni di reclusione. Il procedimento è il frutto della prima inchiesta sugli appalti post-ricostruzione a L’Aquila.

Presenti alla lettura del dispositivo Mancinelli, che e’ apparso provato e commosso, e Mileti, che ha reagito con soddisfazione. Prima della decisione del Tribunale, hanno parlato i difensori di Mileti e Mancinelli. “Le accuse di millantato credito – ha sostenuto l’avvocato Casini, legale di Mileti – non si incastrano con quanto emerso nel corso del dibattimento, in quanto non c’è né il credito da millantare né la millanteria da parte di Mileti”.

L’avvocato Giuliano Milia, difensore di Mancinelli, ha detto: “I quattro imputati che l’accusa ha indicato come corruttori sono già stati assolti e dunque non puo’ esserci un corrotto senza i corruttori”. Secondo Milia, inoltre, “anche nel merito i fatti contestati a Mancinelli risultano inconsistenti”.

I fatti risalgono al 2009. Secondo l’accusa, Mancinelli avrebbe avuto un ruolo centrale nell’operazione per l’affidamento del brokeraggio delle Asl abruzzesi. L’ex funzionario regionale avrebbe fatto in modo che l’appalto fosse aggiudicato alla Mediass Spa, che aveva presentato ricorso contro l’aggiudicazione provvisoria all’Ati Marsh Spa, vincitrice della gara.

D’Alesio e Mileti, come contropartita per l’aggiudicazione dell’appalto, sempre secondo il pm, avrebbero fatto assumere per un anno la figlia di Mancinelli nello studio dell’avvocato Giuseppe Cichella a Roma.

Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, D’Alesio e Mileti sarebbero intervenuti, presso esponenti della pubblica amministrazione, affinche’ si concretizzasse l’affare legato all’acquisto di un terreno da 7 mila quadrati, mediante l’impiego di una parte dei 47 milioni di euro ricevuti dalla Asl a titolo di risarcimento assicurativo per i danni del terremoto. Su quel terreno la Asl avrebbe dovuto trasferire i nuovi uffici amministrativi, dopo che i vecchi erano stati distrutti dal sisma. Le ipotesi accusatorie non hanno, però, retto in dibattimento e la vicenda si chiude in primo grado per i tre imputati con l’assoluzione piena.

“Ho vissuto un periodo davvero difficile, è stato mortificante farsi 3 giorni di carcere, essere sottoposto a 4 mesi con obbligo di firma, trattato come un delinquente comune e a 3 mesi di arresti domiciliari, con 4 controlli nel cuore della notte, che ha sconvolto l’esistenza di una famiglia intera”. Cosi’ l’ex assessore regionale Italo Mileti, sull’assoluzione piena nell’ambito del processo sull’operazione di affidamento del brokeraggio delle Asl abruzzesi e sulle presunte interferenze esercitate in merito alla compravendita di un terreno, sul quale la Asl aquilana avrebbe dovuto trasferire i nuovi uffici amministrativi.

“Sono un generale in pensione – ha aggiunto Mileti – sono stato vice presidente e assessore regionale, sono stato assessore al Comune di Pescara, non posseggo un metro quadro in città e non ho mai commesso nulla di illecito”. “Adesso vorrei ascoltare cosa dice – conclude Mileti – chi ha parlato di me come di una persona al centro di scenari inquietanti”.

“Sono soddisfatto – ha commentato l’ex funzionario regionale Enzo Mancinelli, assolto dall’accusa di corruzione – per l’esito di una vicenda che mi ha visto coinvolto in merito a fatti che non ho mai commesso”.