Archeologia

Scavi medievali di Amiternum, ci pensano gli studenti stranieri

Sono in corso in questi giorni le intense attività di scavo presso i ruderi medievali di Amiternum, sito di prossima inaugurazione.
I lavori sono ormai giunti al quinto anno, avviati con lo scopo di verificare il mito storiografico della fine della città dopo l’occupazione longobarda, con l’uccisione del vescovo Ceteo e la successiva trasformazione della cattedrale in pieve ecclesiastica, alle dipendenze della Diocesi di Rieti nella metà del nono secolo.

“Quest’anno con noi abbiamo studenti di varie Università italiane e provenienti anche dalla Spagna, così finalmente stiamo dando attuazione alla tanto discussa internazionalizzazione, con un salto di qualità e di crescita, di cui vedremo sicuramente i risultati alla fine dello scavo.”
A raccontare lo svolgimento dei lavori è Fabio Redi, Professore Ordinario di Archeologia Medievale presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’ Università dell’Aquila, sul campo insieme ai giovani tecnici esperti che si stanno impegnando per il recupero degli antichi e preziosi reperti di Amiternum.

“Abbiamo avuto la fortuna di trovare i resti della zona episcopale più antica del territorio, la Cattedrale di Santa Maria in Civitate, con un fonte battesimale del V secolo ed uno del VI secolo; una chiesa del VII secolo nel pieno dell’età longobarda, con trasformazioni di età carolingia, che si sovrappone a una domus romana di età imperiale. Ci sono inoltre strutture produttive per la fusione di metalli di età medievale, finalizzate anche alla realizzazione di campane da destinare a un’apposita torre – spiega il Professore -. Il finanziamento è principalmente del Comune di L’Aquila e la realizzazione di questi scavi è stata possibile anche grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, con la Soprintendenza Unica dell’Aquila e con il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, che ci ha dato la concessione. E’ una collaborazione importante della nostra Università con tutti questi Enti di tutela e valorizzazione, che consentirà di raggiungere certamente ottimi risultati.”

scavi amiternum

Negli ultimi anni numerose sono state le segnalazioni dei cittadini relative a una potenziale minaccia dell’ integrità dell’area archeologica, a causa di un progetto per la realizzazione di vasche di laminazione a contenimento delle acque fluviali in caso di esondazione. Progetto che sarebbe dovuto partire entro Giugno ma che sembrerebbe al momento essersi arenato, a causa della recente scomparsa di Adriano Goio, commissario per il risanamento del bacino Aterno – Pescara, tra i principali sostenitori dell’opera.

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