Sanita'

Asl, i reparti che rischiano lo spostamento

Nei giorni in cui si stanno disegnando gli spostamenti interni alla sanità abruzzese, un messaggio virale rimbalza sulle pagine facebook e i cellulari degli aquilani, creando non poco allarmismo. Questo il testo:

“Carissimi tutti.. Non so se siete al corrente del fatto che vogliono chiudere e trasferire alcuni reparti del nostro ospedale a Chieti e Pescara. Ciò vuol dire che se devi fare una scintigrafia o ecografia o radioterapia…etc… Devi andare a Pescara o Chieti… Gli aquilani dormono finché un bel giorno sarà troppi tardi. […] Bisogna fare più rumore possibile.. Purtroppo i politici in regione non sono aquilani e non hanno nessun interesse ad aiutare la nostra città e noi. Divulghiamo il più possibile questa notizia perché c’è ancora chi non lo sa. Cerchiamo almeno di rendergli più difficile far diventare L’Aquila una città subordinata alle altre senza più dignità e solo un mucchio di rovine…difendiamola…difendiamoci“.

Dall’ospedale San Salvatore, però, non c’è stata alcuna conferma in merito. Da fonti interne si apprende che un ridimensionamento ci sarà, ma non così drastico: alcuni reparti verranno spostati dall’Aquila ed altri verranno insediati nel San Salvatore. Tra quelli a rischio Medicina nucleare; forse non si potrà neanche più fare la Pet, esame per il quale i medici oggi vengono comunque da fuori città. Non si parla, invece, di spostare visite di routine come le ecografie. Anche radiologia e Tac rimarranno nel capoluogo abruzzese.

Seriamente a rischio è invece la facoltà di medicina dell’Università, che potrebbe essere trasferita a Chieti. Il reparto di allergologia di Avezzano invece, eccellenza europea, potrebbe essere riunito nel nosocomio aquilano. Si tratta comunque di rivisitazioni messe in atto già da tempo in altre regioni italiane come Lazio, Marche ed Emilia Romagna per risparmiare fondi sul personale.