Biomasse

Powercrop, la Regione rompe l’accordo

La Giunta Regionale d’Abruzzo ritiene “non più di pubblico interesse” l’accordo di riconversione produttiva sottoscritto dalla Regione nel settembre 2007 e, nella seduta di ieri, il sottosegretario Mario Mazzocca ha proposto all’esecutivo “l’adozione di un atto idoneo a recedere”.

La decisione, già annunciata, riguarda il progetto per la centrale elettrica a biomasse di Borgo Incile ad Avezzano, promossa dalla Powercrop srl nell’ambito del processo di riconversione del settore bieticolo-saccarifero.

“Si è ritenuto – dice oggi il Sottosegretario con delega all’ambiente Mario Mazzocca – l’accordo non solo non attuato nelle modalità previste, non più aderente alle finalità strategiche previste per il Fucino e per l’intera Regione, ma anche non più praticabile per lo sviluppo dell’economia agricola anche in virtù dei numerosi aspetti disattesi e delle inesistenti ricadute socio-economiche”.

Il riferimento è alla relazione del gruppo di lavoro istituito dalla Regione da cui è emerso “che i proponenti hanno apportato modifiche al contenuto dell’accordo stipulato in data 19.09.2007 in modo arbitrale e unilaterale; modifiche che, oltre a non rispettare i termini dell’accordo, impattano su interessi regionali non negoziabili e aventi carattere di assoluta rilevanza, quali lo sviluppo dell’economia agricola del territorio interessato dal progetto e le ricadute in termini sociali ed occupazionali perseguite”.

La Giunta Regionale nella sua seduta di ieri sera, ha deliberato di: condividere e fare propria la valutazione effettuata dal Gruppo di lavoro costituito a seguito della Delibazione di Giunta Regionale del 22.03.2016; di ritenere sussistenti le condizioni per la risoluzione per inadempimento dell’Accordo di Riconversione Produttiva; di recedere dall’Accordo ritenendolo decaduto al pari dell’intero progetto integrato; infine, di valutare l’opportunità della sottoscrizione di un innovato Accordo, conforme a quanto definito dal citato Programma Nazionale per la ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, oltre che in grado di valorizzare effettivamente il territorio fucense e abruzzese in risposta alla perdita subita con la chiusura dello zuccherificio di Celano.

“La Regione”, conclude Mazzocca, “ha mantenuto il proprio impegno nell’interesse esclusivo dei territori e delle comunità locali. Mentre altri – pochi – si dilettavano a dissertare sul significato semantico di alcuni termini o ad urlare un tanto paventato quanto inesistente processo alle intenzioni, noi eravamo da un anno impegnati in un lavoro assiduo, meticoloso ed oggi finalmente produttivo; alle polemiche noi siamo soliti rispondere con i fatti, comunicandoli correttamente e conseguentemente, consapevoli che sulla base dei fatti saremo poi giudicati dalla comunità abruzzese: gli allarmistici post sui social, invece, li lasciamo ad altri”