Sottoservizi

Sottoservizi e sicurezza: una battaglia infinita

La correlazione tra gli scavi realizzati e da realizzare per la posa in opera dei nuovi sottoservizi aquilani e la stabilità dei palazzi circostanti il cantiere esiste.

“Fino ad oggi però – spiega Antonio Tramontano, Direttore Operativo di Asse Centrale SCARL, l’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata il primo lotto dei lavori – ci sono solo un paio di casi da approfondire”.

Numero all’apparenza risibile ma che, per il Consigliere comunale di opposizione Giorgio De Matteis, va considerato nel complesso dello stato di avanzamento dell’opera “di cui – dice – è stato completato poco meno del 15%, vale a dire 3 chilometri sui 17 totali del primo stralcio”.

Di fatto, quindi, secondo De Matteis, con il procedere del cantiere i casi di questo tipo saranno giocoforza destinati ad aumentare.

Casi, spiega ancora l’esponente politico “Come quello del civico 26 di via San Marciano, ricadente nel Consorzio ‘Le Tre Vie’, dove gli scavi, operati nelle vicinanze del fabbricato, hanno portato una compromissione delle strutture fondarie”.

“Con il Consorzio ci siamo incontrati a gennaio – la replica di Tramontano – e, dopor aver messo in campo verifiche sul grado di compattazione del terreno, entro il 15 aprile attueremo interventi tesi a migliorare la situazione”.

La strategia scelta per porre rimedio a situazioni di criticità, insomma, sarà quella della valutazione caso per caso effettuata ex post.

Una strategia che, però, non trova l’accordo del salviniano Daniele Ferella: “Quando si andrà ad intervenire su porzioni di centro storico come via Verdi o il Corso Stretto – dichiara suffragando, tra le altre cose, la tesi di De Matteis – sarà difficile evitare interazioni tra scavi ed edifici circostanti”.

“Certe situazioni – conclude – andrebbero valutate a monte e non in corso d’opera”.

Situazioni come, ad esempio, quella di Palazzo Margherita.

I tiranti presenti sui puntelli che sorreggono l’edificio sede pre sisma del Comune di L’Aquila, infatti, dopo l’avvio degli scavi per i sottoservizi, hanno modificato la loro posizione tornando ad essere in tensione.

Situazione che, anche in questo caso, potrebbe far pensare ad una stretta correlazione tra i lavori in atto e la stabilità o meno di quegli edifici che, nel Capoluogo D’Abruzzo, sono stati costruiti senza fondamenta ma poggiando direttamente sul suolo cittadino.

Il condizionale, però, in questo caso è d’obbligo: infatti, su Palazzo Margherita, per acclarare il nesso di correlazione saranno necessarie nuove indagini di ambito architettonico da effettuare tramite laser scan.

Intanto, sempre in materia di sottoservizi, emergono dubbi anche sul fronte della durata del cantiere per il primo lotto.

A sostanziarli in maniera forte, il consigliere Comunale di Appello per L’Aquila che Vogliamo Ettore Di Cesare: “dall’inizio dei lavori, datato aprile 2015, ad oggi – dichiara – sono stati cantierizzati, in media, 10 metri di tunnel al giorno. Tenendo questa velocità – aggiunge – le opere per attivare i 17 chilometri che compongono il primo lotto non potranno essere concluse prima di 5 anni e 7 mesi, ossia a luglio 2021”.

“Questo – conclude – a fronte di un cronoprogramma che dava come termine ultimo il maggio del 2017”.

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