Festa del papa'

Festa del papà: tutte le sfumature della paternità nel 2016

di Eleonora Falci

Ci sono uomini che fanno i figli: e poi ci sono i papà. Ma i papà separati sono sempre di più e sempre più poveri.

Due facce della stessa medaglia: la paternità. Con queste riflessioni intendiamo festeggiare, oggi, con voi la giornata dedicata ai papà.

In Italia e in altri paesi cattolici, come Spagna e Portogallo, coincide con San Giuseppe, il 19 marzo: in altri Stati assume connotati diversi. In Germania, per esempio, la traduzione di festa del papà è Männertag, ovvero festa degli uomini, con annessa tradizione “etilica” che poco ha a che vedere con le nostre zeppole e bignè di San Giuseppe, quanto, piuttosto, con il San Patrizio appena trascorso.

Cambiano i tempi e cambiano anche i ruoli all’interno della società, con dinamiche molto fluide soprattutto nel nostro paese.

Si moltiplicano le case per papà separati e molto successo sta riscuotendo Casa Filoxenia, struttura di accoglienza di Civitaretenga, aperta grazie all’iniziativa della Caritas Diocesana dell’Aquila.

CASA PAPà SEPARATI

La necessità di una struttura simile nasce dal bisogno per i papà separati di un posto per vivere, dormire e poter incontrare, in tranquillità e sicurezza, i propri figli: un luogo di condivisione e supporto nel quale affrontare, insieme, i problemi e le infinite incertezze, non solo materiali, di una condizione che sempre più si va evidenziando come una vera e propria emergenza sociale.

“C’è poco da festeggiare oggi per i papà separati – sottolinea l’Associazione “Assistenza Papà Separati”, con sede a Sulmona ma attiva in tutto Abruzzo. “A dieci anni esatti dall’entrata in vigore della Legge 54/2006 (che doveva teoricamente garantire, con l’affido condiviso, parità sostanziale di diritti tra padri e madri) poco o nulla è cambiato. Mentalità conservatrice degli addetti ai lavori, battaglie infinite sugli assegni di mantenimento, tempi di visita mendicati, false accuse, assegnazione automatica alla madre della casa coniugale a prescindere dalle condizioni economiche dei coniugi”…. sono, fra i tanti, gli elementi che trasformano ancora oggi i nostri assistiti in veri e propri “papà bancomat”. Perché il diritto del minore viene calpestato? Perché il padre si impoverisce sempre di più? Perchè deve essere sempre colpevolizzato? Perchè viene, sostanzialmente, privato del suo diritto di padre? Semplicemente perché la norma non viene applicata nei suoi contenuti.” denuncia l’associazione, che offre sostegno ai padri separati.

Ma l’altra faccia della medaglia parla di uomini che sono padri, sì. Ma solo biologicamente: poca attenzione nei confronti dei figli e della compagna, mancata collaborazione nelle scelte educative e nel sostegno, anche economico, fino ad arrivare all’allontanamento volontario dal nucleo familiare per andarsene per conto proprio. Non parliamo solo di casi di ragazze madri: ma di scelte di vita maschili, spesso dettate dallo scarso senso di responsabilità e mancato rispetto per i figli.

Molte sono le donne che denunciano che per un uomo, seppur padre, sia più facile rifarsi una vita una volta terminato il rapporto con la propria compagna, anche se di mezzo ci sono i figli. Per una madre è più difficile, senza dubbio, attuare un percorso del genere. Come anche per quanto riguarda l’aspetto lavorativo: nel 2014 si sono dimesse dal lavoro 24mila madri. La stessa scelta è stata operata solo da 3.800 padri.

Due facce della stessa medaglia, dicevamo: poli opposti eppure sintomatici dei cambiamenti nella società del ruolo del padre, che assume sempre più sfaccettature.

E la cronaca porta a farci riflettere su questi cambiamenti: soprattutto quando si legge della difesa a spada tratta da parte del padre di uno dei ragazzi coinvolti nell‘efferato omicidio di Luca Varani, a Roma.

Guardiamo all’estero, con altre due facce della medaglia. Prima quella legata al gioco: a livello internazionale come vengono visti i papà? La Lego li ha voluti rappresentare così: look hipster, biberon in mano e passeggino da spingere, mentre la mamma va a lavorare in tailleur. Così è rappresentato il nuovo papà Lego: l’obiettivo del colosso dei giocattoli è quello di raccontare la famiglia che cambia.

festa del papà

Dall’altra, padri che piangono. Padri che lottano e che provano a dare un futuro ai loro figli: parliamo dei padri di Siria e di tutti i fronti di guerra dai quali scappano con le loro famiglie.

“Quando un padre piange, il tempo si ferma e se un padre piange ogni sicurezza vacilla perchè è lui che tiene lontani i mostri e con la sua grande mano solleva e salva il futuro dal mare e dal fango.” scrivono dalla redazione di Eyes Open Magazine.

festa del papà

“Figli che nascono dalle madri e ri-nascono grazie ai padri e dalle loro mani che forti li sollevano ogni volta che è necessario e la cui presa rimarrà una sensazione sulla pelle per sempre. Se fossero padri americani verrebbero chiamati eroi e su di loro fiorirebbe l’industria cinematografica d’avventura e strappalacrime, noi europei li prendiamo a calci, ma questi padri vanno avanti e compiono la loro missione portando in salvo il futuro, con amore e senza armi.” Le immagini sono del fotografo Francesco Malavolta.

Auguri anche a loro. Soprattutto a loro.