Benedizione animali

Sant’Antonio Abate: in centro storico per la benedizione degli animali fotogallery

Un centro storico affollato questa mattina in occasione della tradizionale benedizione degli animali in occasione di Sant’Antonio Abate.

La sfilata di cavalli e carrozze  ha percorso le vie del centro partendo da Porta Napoli fino a Piazza Duomo, dove Don Daniele Pinton ha benedetto gli animali domestici, soprattutto cani.

“Cinquanta,  tra cavalli e carrozze d’epoca e attuali hanno sfilato da Porta Napoli a Piazza Duomo. Quest’anno finalmente siamo tornati in centro” – dichiara a IlCapoluogo.it Francesco Colaiuda  delle associazioni  “I Cavalieri dei Quattro Terzi” di Tornimparte e “Cavallo Per Passione” di Arischia. Le due associazioni equestri, sotto l’egida di FITETREC–ANTE Abruzzo e con il Patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di L’Aquila, hanno organizzato l’evento.

“L’ultima volta che è stato organizzato un raduno nazionale e che i cavalli avrebbero dovuto sfilare per le vie del centro storico risale al luglio 2009, quando poi causa terremoto il raduno fu spostato a Campo Felice”.

“Quest’anno torniamo in centro con l’obiettivo che questo diventi un appuntamento fisso e dia visibilità all’Aquila”.

foto Roberta Galeotti

Storia e tradizione: Festa di Sant’Antonio Abate: la notte in cui gli animali ‘parlano’

Il 17 gennaio ricorre la festa diSant’Antonio Abate. Secondo la tradizione e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali è data la facoltà di parlare.

Sant’ Antonio Abate, detto anche sant’Antonio il Grande, sant’Antonio d’Egitto, sant’Antonio del Fuoco, sant’Antonio del Deserto, fu un eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. Sant’Antonio è invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici; fu reputato essere potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili. Solitamente è raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.

Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione deriva dal fatto che l’ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all’interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant’Antonio (sfogo pruriginoso della pelle simile alla varicella). I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.

 

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